La nostra mente
non può fermare nulla, non può fermarsi su nulla – oltre un certo limite. Siamo
assediati letteralmente dal nulla, che del resto ci assicura il divenire. Se
ogni momento, se ogni evento non annullasse il precedente, il tempo non
esisterebbe. Non ci sarebbe posto per il momento o per l’evento successivo.
Non è questa la
prova che il nulla è costitutivo dell’essere? Le cose, per essere, devono
trascorrere, divenire, cambiare, durare poco. Una cosa eterna non potrebbe
cambiare, sarebbe condannata a essere sempre uguale a se stessa. Insomma non
potrebbe esistere.
L’esistere
implica il divenire, e il divenire implica il non-essere. E l’intero meccanismo
implica la nostra sofferenza.
La nostra
meditazione sia questa presa d’atto. E non la fuga in paradisi perduti.
La soluzione è
evitare d’ora in poi la ripetizione del ciclo vita-morte.
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