Nonostante
tutte le nostre comprensioni e illuminazioni, il desiderio, l’insoddisfazione e
l’avidità di esperienze sempre nuove e più intense la fanno da padrone. Il
desiderio non diminuisce per il fatto che ne siamo consapevoli. Anzi, il fatto
che non siamo mai appagati, lo fa aumentare e ci fa sentire sempre più
insoddisfatti. Se il tempo è breve – ragioniamo – non dobbiamo perdere nessuna
occasione.
Il problema
della potenza del desiderio è che noi non riusciamo a veder bene gli oggetti
dei nostri desideri, che nella nostra fantasia assumono una statura enorme. Non
vedendo le cose così come sono, le ingigantiamo.
Quindi non sono
le cose ma i nostri pensieri sulle cose, le nostre amplificazioni, le nostre
illusioni che ci fanno ardere di una passione incontrollabile.
Non si può
negare che nel mondo attuale l’avversione, l’odio, la mania di grandezza, la
rabbia e l’avidità, siano le passioni preponderanti. Tutti lottano contro
tutti, come se non ci trovassimo sulla stessa barca. Ci sembra di venir privati
di beni essenziali, mentre è la nostra mente che non ci fa vedere quello che
già abbiamo.
È il meccanismo
dell’insoddisfazione che ci oscura la vista. Guardiamo fuori anziché dentro.
Perciò,
cerchiamo di vedere la realtà per quello che è, non per i desideri che ci fanno
stravedere.
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