Certo, c’è una bella
differenza tra chi pensa che, per compiere un atto religioso, basti assistere a
rituali e cerimonie, e chi pensa che sia necessario un impegno mentale. Il
primo è una specie di spettatore che assiste a uno spettacolo convinto di
ricavarci qualcosa, il secondo sa che deve compiere uno sforzo personale. Il primo
è convinto che partecipare a un rito gli assicuri un merito, il secondo è
convinto che ogni cosa deve essere conquistata. Il primo è uno che crede nella
mediazione, il secondo crede che l’esperienza religiosa deve essere diretta e
vissuta in prima persona. Il primo è per così dire un pigro burocrate
dello spirito, il secondo è un
imprenditore di se stesso. Il primo crede in un’autorità esterna che governa il
tutto, il secondo crede che tutto è affidato al singolo.
Il primo crede
in una delle religioni che sono già preparate nel mondo, il secondo sa che la
via è individuale.
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