mercoledì 22 giugno 2022

Isole di consapevolezza

 

uandoQuandoQuando si è abitati a credere che esista un Protettore universale che ci toglie in ogni caso dai pasticci, il risveglio alla realtà può essere brutale. Allora la disillusione, l’incredulità e la sorpresa possono abbatterci. Non avevamo pensato che le cose potessero andarci così male. Come? E Dio dov’è?

Se invece fin dall’inizio ci eravamo abituati a pensare che non c’è nessuna Provvidenza e che tutto può succederci, non saremo ulteriormente afflitti. Perché la sventura capita a tutti, perché le cose negative succedono, visto che il mondo si regge sull’alterarsi continuo fra bene e male.

Questo è un primo risveglio. Abituarsi a pensare che le cose sono condizionate e connesse in un intreccio imponderabile di cui noi possiamo essere vittime. Esistono due dolori: il primo è il colpo che arriva e il secondo è la nostra disperazione allorché i sogni svaniscono.

I sogni di invulnerabilità sono sogni e noi non abbiamo nessuna particolare protezione.

Ma possiamo osservare, vedere e talvolta prevedere, purché ci si abitui a non credere nelle favole, ma alla dura realtà.

Questo è il compito di una meditazione ben condotta, che fin da subito sia allenata a osservare i fatti, e non i nostri concetti.

Non abbiamo il controllo sui fatti. Ma solo, in parte, sulle nostre reazioni a quei fatti. Non abbiamo controllo sul corpo, che è soggetto a un implacabile processo di invecchiamento e può essere colpito in ogni momento. Non abbiamo controllo sulla mente che può essere investita da pensieri e stati d’animo che non abbiamo deciso e che non sono graditi.

Ci rimane solo l’isola della consapevolezza, che indipendentemente da quel che ci succede, può sempre registrare tutto. Ciò che è consapevole è il vero Testimone di noi stessi.

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