La
situazione dell’uomo è paradossale. Si trova in un mondo che non sa cos’è e che
non sa da dove salti fuori e perché. In sostanza non sa niente. Non sa chi è.
Non sa che senso attribuire a questa improvvisa comparsa della vita e di sé, che
è comunque temporanea e finirà con un’altrettanto incomprensibile scomparsa.
Inoltre
il suo soggiorno non è per niente soddisfacente. Sì, ci sono dei piaceri e delle
gioie, ma anche continue lotte e sofferenze. Manca sempre qualcosa alla sua
felicità. Tutto è temporaneo, evanescente e in continuo mutamento.
La
ragione ha bisogno di spiegazioni, ma non le trova. Ci sono teorie, fedi, teoremi,
ma niente che possa essere dimostrato, niente che non lasci aperti nuovi
interrogativi.
La
gente si abitua a questo stato di cose, e vive come se non le importasse niente
delle spiegazioni. Vive e muore senza rilevare l’assurdità della situazione o
affidandosi a vecchie spiegazioni che in realtà non spiegano nulla. L’ipotesi
che un Dio abbia creato il cosmo non ci dice né che cosa sia questo Dio né
perché abbia creato queste cose. Quando
uno di noi crea qualcosa, sa perché lo fa e lo cura.
Ma
Dio avrebbe creato il mondo senza curarlo, senza intervenire per
salvaguardarlo, così come vediamo oggi che rischiamo di distruggerlo. Non c’è
mai nessun intervento superiore. Sembra che tutto sia affidato agli uomini
stessi che sono in preda a manie di
grandezza, ad avidità aggressiva e ad autodistruzione. Tanto che, se ci fosse
un Dio creatore, dovremmo dire che ha sbagliato i suoi calcoli.
Insomma,
in mancanza di una spiegazione soddisfacente, non ci resta che affidarci a ciò
che abbiamo e vediamo.
Abbiamo
un corpo e una mente cosciente che capisce – fino a un certo punto – quel che
ci capita e quel che facciamo. Noi siamo quel corpo e quella mente-cervello, e
siamo nello stesso tempo consapevoli che tutto
questo è destinato a dissolversi, come se fosse un sogno. E già tutto
questo non ci piace, getta un’ombra di inutilità e di insoddisfazione su quel
che facciamo.
Tutto
è destinato a dissolversi… che razza di mondo è questo? Un mondo sospeso, un
mondo senza capo e senza coda, affidato a se stesso. È come se fossimo su un’astronave lanciata nello spazio.
Senza sapere né da dove veniamo né dove siamo diretti. E, per di più, l’astronave
può durare pochi anni.
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