La
mente creatrice non può che essere una non-mente,
dato che non può rispondere ai nostri criteri di dualismo e cosificazione che portano a contraddizioni insanabili e a
domande senza risposta. La sua logica deve essere diversa dalla nostra. Per
esempio, non può essere una mente “buona” nel senso nostro, ma deve essere al
di là del bene del male, come di ogni altra aporia.
Così
si spiega perché non interviene come interverrebbe un dominus umano. Noi non lo
comprendiamo perché siamo sempre all’interno di una mente che deve desiderare e
preferire schierandosi da una parte o
dall’altra. Ma in meditazione possiamo intuirlo allorché ci mettiamo in
contemplazione, osservando contemporaneamente come agiscono i contrari; in realtà
essi non sono affatto opposti ma si sostengono reciprocamente.
Il
bene contiene già il male e viceversa.
Cerchiamo
dunque di metterci anche noi in uno stato di non-mente, per vedere come
funziona il mondo.
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