Le religioni ci danno istruzioni di
comportamento in varie circostanze della vita. Ci dicono “fai questo”, “ fai
quello”, per essere un uomo buono e giusto. Ma non ci dicono che cosa fare di
fronte alle ingiustizie della vita e di fronte alla violenza che si abbatte su
di noi o sui nostri cari. Che cosa fare se abbiamo a che fare con un prepotente
e con un violento? Offrire l’altra guancia, come dice Gesù? Ma in questo modo
il prepotente ha sempre ragione, ha la strada spianata, e il buono deve subire
ogni sopruso.
Solo una tradizione, il Taoismo, ci vuole dare
istruzioni sul come scegliere buoni capi e sul come i buoni capi devono
comportarsi. La prima regola è che i capi “non dovrebbero abbandonarsi alle
loro personali inclinazioni e avversioni” e che “dovrebbero controllare i propri sentimenti”.
“L’azione di un vero capo è rivolta a
conservare intatta l’energia della Natura”. “Quando i capi dominano se stessi e
si danno una disciplina, allora vengono naturalmente raggiunti dai saggi e dai
buoni”. Ma non bisogna farsi illusioni: “al mondo ci sono pochi uomini buoni e
saggi, e molti cattivi”.
Comunque, “vincere davvero in campo militare
significa combattere senza distruggere, lottare senza devastare, cosicché gli
uomini non sanno perché si sottomettono e non hanno motivo di provare paura”.
Tutto il contrario di quel che vediamo oggi in
azione; la pura forza senza alcun autocontrollo.
In sostanza, gli antichi taoisti ci dicono che
il miglior modo per evitare guerre insensate è eleggere capi saggi. “Solo i
saggi di profonda sapienza possono dirigere la società. Senza sforzi mentali e
senza un’intensa concentrazione non si può giungere al fondo delle cose.” “Capi
crudeli ed esigenti e ministri impulsivi e avventati attrarranno uomini
malvagi, opportunisti, distruttivi e immorali.”
La rovina della Russia e del mondo intero è di
aver accettato un capo che ha fatto strada nei Servizi segreti eliminando gli
avversari. Già in tutti questi anni, ci siamo accorti come i suoi dissidenti
venissero ammazzati. Un vero criminale, un assassino, per cui uccidere
cinquanta o cinquantamila persone è la stessa cosa. In mano a questo uomo si
trovano adesso armi nucleari.
Putin conosce solo il linguaggio della forza
bruta. Di conseguenza il mondo non sarà al sicuro finché quest’uomo comanderà.
E non saranno certo le religioni attuali a risolvere il problema. Ci vuole uno
sforzo di consapevolezza e di energia.
L’esistenza stessa di questi uomini dimostra l’inesistenza
di un Dio che sorvegli questa Terra.
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