lunedì 27 novembre 2017

Dottrina ed esperienza

Quando ascoltiamo i seguaci di una religione, di una setta, di un gruppo o di un movimento religioso, ci accorgiamo che usano tutti uno stesso linguaggio, con teorie, parole, concetti, metafore e spiegazioni comuni. Sono all’interno di un campo culturale, mentale, sono infervorati e ripetono tutti le frasi di chi li ha indottrinati. Hanno imparato a memoria la lezione. Esprimono una dottrina, non una verità.
Credono di aver afferrato qualcosa, di essere dalla parte migliore.
Ma la parte migliore non può essere espressa da una dottrina. La parte migliore sta nell’esperienza diretta della realtà.
Solo quando ci si libera di tutte le interpretazioni religiose mentali, di tutte le opinioni su ciò che è vero e sacro, di tutti i rituali e anche di tutti i maestri - e si sperimenta direttamente, in prima persona - si coglie la realtà.

Quel che non si sperimenta direttamente resta un’idea, una fantasia mentale, sempre diversa dalla verità-realtà.

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