giovedì 31 agosto 2017

La presenza dell'assurdo

Quando il mondo ci appare assurdo, ripetitivo, inutile e stupido, lo è perché adottiamo il punto di vista della logica, per cui tutto deve essere razionale, ordinato, utile e sensato.
Ma il mondo, con i suoi contrasti dualistici, con il suo apparire per sparire, con il suo vivere per morire, con il suo scontro insolubile tra bene e male, tra luce e tenebre, non è sensato. È insensato – perché non risponde alla nostra logica.
Le religioni cercano di dargli un senso, con il loro Creatore e le loro creature, con i loro paradisi e i loro inferni, con le loro ricompense e le loro punizioni.
Ma, nonostante questi ingenui tentativi, l’assurdo fuoriesce da ogni poro: le cose non sono il prodotto di una Mente perfetta, ci sono difetti di origine, ci sono situazioni paradossali (a che servono tutti questi pianeti e queste stelle invivibili?), c’è tanta ingiustizia, c’è tanto male ingiustificato, c’è tanta violenza, c’è tanta incertezza…
Tertulliano diceva: “Credo quia absurdum est”(credo perché è assurdo), riconoscendo non solo che i dogmi cristiani sono incredibili, ma anche che l’intero universo è un’assurdità.
Ma basta aver fede per far sparire l’assurdità? No.
L’assurdo permane sempre perché è la nostra mente che applica schemi logici insufficienti, gli unici che comunque siano a nostra disposizione.
Ma come fare a non pensare in modo logico? Anche le obiezioni che avanziamo sono fatte in nome della ragione, di cui mettono in evidenza i limiti. Abbiamo una mente insufficiente, come fosse un telescopio che più in là di tanto non può andare.
Ecco l’idea della meditazione, che non è né una fede inconsulta né una riflessione filosofica. Ma una forma di attenzione. E l’attenzione non segue nessun filo razionale, almeno finché non tentiamo di spiegarla.

Questo è anche l’unico modo per avvicinarci ad una trascendenza che non sia il solito deus ex machina. Una vera trascendenza, al di là della mente logico dualistica. 

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