venerdì 18 agosto 2017

Il sesto senso

In Oriente si ritiene che, oltre ai cinque sensi, ne esista un sesto: la mente.
In effetti, la mente può produrre le stesse reazioni degli altri cinque sensi. Per esempio, quando in sogno, mi appaiono esseri o situazioni pericolose, provo paura e mi sveglio magari con il cuore che batte all’impazzata. Ma, più in generale, anche da sveglio, se mi immagino determinate situazioni, provo delle precise reazioni.
Il fatto è che gli “oggetti della mente”, come i pensieri e le immagini, per quanto non tangibili, provocano effetti concreti, concretissimi.
La mente, con i suoi “oggetti” sottili, ha la capacità di spezzarci il cuore o di darci sollievo. Dipende da noi.
Purtroppo, vediamo troppe persone che se ne vanno in giro guidate dai propri pensieri e dalle proprie fantasie. Non hanno il minimo controllo sulla propria mente. È la mente che conduce loro.
Fra due persone che hanno la stessa vita e le stesse esperienze, una sarà felice e l’altra disperata. La differenza sta tutta in ciò che hanno in mente.
Ecco perché, in meditazione, si raccomanda di controllare la mente. Il problema non è tanto quello di impedire i pensieri negativi, quanto quello di riuscire a staccarci da loro, mettendoci per così dire nella posizione dell’osservatore.

La mia mente pensa questo, ma la mia consapevolezza ne rimane immune. Guarda e lascia passare, senza farsene influenzare.

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