lunedì 9 maggio 2022

Disidentificarsi dal vecchio io

 

Se pensiamo a Putin in Russia (che vuole distruggere un popolo solo perché non si sottomette ai suoi voleri) e ai talebani in Afghanistan (che ripristinano il burqa per le donne), ci rendiamo conto che l’evoluzione ha raggiunto solo pochi individui, mentre gli altri continuano a ragionare secondo vecchi schemi e a non capire nulla di consapevolezza, libertà e creatività. Il processo dell’evoluzione è lento, discontinuo e a macchia di leopardo, e riguarda per ora delle minoranze.

È in corso in ogni società (e forse in ogni individuo) un conflitto tra conservatori, abbarbicati a valori tradizionali, e progressisti, che aspirano a fare un salto di qualità.

La meditazione, nata migliaia di anni fa come sistema concluso, è oggi un tentativo dell’essere di guadagnare a livello di massa nuovi spazi di consapevolezza.

Quindi non la ripresa dei vecchi sistemi di meditazione, ma uno sviluppo del sé che non vuole più stare in schemi predefiniti che hanno accentuato la sofferenza consolidando legami e lacci. Parliamo in particolare della sofferenza data dalla repressione sociale ed esistenziale. La repressione sociale può essere eliminata in teoria da nuove leggi (e quindi da una nuova coscienza), ma la repressione esistenziale è data da fatto che l’essere stesso è condizionato.

Dunque ribellione al condizionamento, fonte di un’ineliminabile sofferenza, ed espansione della coscienza.

In un primo momento, la meditazione può aumentare lo stato di sofferenza, perché fa vedere con chiarezza come siamo imprigionati. Ma in un secondo momento può dare anche stati di piacevolezza dovuti all’opera di disidentificazione. Noi non siamo quel vecchio ego chiuso in schemi condizionati, ma siamo il Testimone.

Questo Testimone, ovviamente non è un superio narcisistico, ma una funzione della coscienza, che si manifesta quando mettiamo sotto osservazione l’io abituale e ci dissociamo da esso. Qui possono nascere vari problemi qualora non vi sia un ego consolidato, ma un’identità fragile. Tuttavia sono problemi che riguardano la psichiatria.

Presumendo che l’io sia stabile e ben formato, lo stato meditativo ci permette di disidentificarci dalla tradizione e di accedere a uno stato di consapevolezza, che ci porta in una diversa dimensione. È su questa che puntiamo per costruire un uomo nuovo.

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