sabato 5 gennaio 2019

La donna maltrattata delle religioni


È noto che le religioni considerano la donna poco più di un animale da riproduzione. Tutti hanno visto il putiferio sollevato da due donne in India che hanno voluto entrare in un tempio riservato agli uomini. Ma anche le altre religioni fanno lo stesso. Per la Bibbia, la donna nasce da una costola dell’uomo, mentre tutti sappiamo che gli uomini nascono dalle donne. Benché Gesù avesse un seguito numeroso di donne, che lo finanziavano, scelse come suoi apostoli solo maschi, fra cui alcuni sposati come Pietro. Si vede che risentiva dei pregiudizi dell’epoca. Anche la vicenda del mito di Maria è di un maschilismo atroce. Nessuno chiede il suo parere. Il figlio le viene imposto.
La Chiesa ha vietato alle donne di diventare preti. E chiaramente concepisce Dio come un potere maschile. Ma i popoli hanno bisogno anche di una protettrice donna: la Madre, che in effetti accudisce i figli molto di più del padre. Ecco dunque nascere il culto della Madonna, più sentito di quello di un Padre che resta distante e freddo.
Non parliamo dell’Islam, dove la donna è sempre sotto tutela. Perfino la sua testimonianza vale la metà di quella di un uomo e deve andare sempre velata per sottomissione. Anche in paradiso, ai maschi viene promesso come compenso uno stuolo di belle fanciulle, rigorosamente vergini. E alle donne?
Delle donne ci si dimentica sempre. Nel giudaismo, per esempio, agli uomini viene chiesta la circoncisione. Alle donne niente: sono trascurabili.
Naturalmente Dio non è né maschio né femmina. Ma la gente è così materialista e così condizionata che ha bisogno di immaginarsi una Divinità in qualche modo sessuata. Almeno nell’induismo e nelle religioni pagane, c’erano dei maschi e dei femmina. E ognuno poteva dedicarsi a chi preferiva. Ma le terribili religioni del Vicino Oriente non lasciano scampo.
Il potere è maschio.
Adesso, c’è da chiedersi come mai le donne aderiscano a queste religioni. Forse hanno ancora bisogno di essere sottomesse al maschio? E se non mettessero più piede in chiese e templi dove non possono diventare sacerdotesse?



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