giovedì 10 gennaio 2019

Fare il vuoto mentale


Noi siamo sempre tesi e agitati, e facciamo o vorremmo fare mille cose. Pensiamo al presente per risolvere qualche problema, pensiamo al futuro cercando di decifrarlo o di costruirlo e pensiamo al passato per cercare un sostegno e per paragonare le esperienze. Di conseguenza, la nostra mente è sempre occupata, iperattiva. Se la mente è occupata a elaborare progetti o ricordi, in realtà è preoccupata, ansiosa e stressata. Anche quando stiamo fermi, continuiamo a pensare.
Forse non ce ne accorgiamo, ma questo continuo lavorio, oltre a consumare energie, ci dà un senso di disagio, di insoddisfazione e di stress. Quando mai siamo distesi, calmi, sereni e in armonia con gli altri, l’ambiente e la natura? Molto di rado o mai.
Provate a misurare la pressione quando siete così stressati. Vi accorgerete che è salita. E questo perché la tensione è sinonimo di sforzo, di fatica, di logorio che non trova tregua.
Ora provate a fare il vuoto mentale, anche se per un breve periodo (secondi o minuti). È difficile. A che cosa state pensando? Ebbene dovete smettere di pensare, di produrre idee, di coltivare ansie e preoccupazioni. Chiudete gli occhi e spostatevi dall’ultimo pensiero… non verso un altro, ma nel vuoto stesso. Non pensate. Se necessario, spostate leggermente la testa, come per sfuggire al pensiero.
È un po’ come trattenere il respiro in un intervallo che non sia né inspirazione né espirazione. Anzi, le due pratiche possono essere abbinate. La sospensione del respiro e la sospensione dei pensieri.
I mistici dicono che in questo stato veniamo riempiti dall’energia divina. Noi diciamo semplicemente che liberiamo e apriamo la mente, con benefici incredibili. Ci liberiamo dei condizionamenti mentali, delle nostre ossessioni, delle tensioni di ogni tipo. Entriamo in uno spazio vuoto che ci offre una nuova e potente energia e perfino la soluzione a quei problemi che cercavamo di risolvere con mille pensieri.
Fare il vuoto mentale è una forma di purificazione che porta ad una trascendenza della mente ripetitiva e ossessiva, della mente prigioniera di ogni pregiudizio.
Ogni tanto usciamo dalla mente per entrare nello spirito.

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