domenica 6 ottobre 2024

Made in Italy

Non so se vi rendete conto che le nostre  migliori aziende sono state comprate da altre nazioni, soprattutto Francia, Germania e Stati Uniti. Di italiano non c'è quasi più niente. Industria alimentare, industria metalmeccanica, case di moda, banche, supermercati, case automobilistiche, aziende telefoniche, aziende di elettrodomestici, aziende aeronautiche,  aziende farmaceutiche... Che cosa c'è rimasto? Fare i camerieri?

Ma quale è il vero motivo di questa Caporetto? 

A parte l'incapacità dei nostri industriali e dei nostri governanti, che sono evidentemente miopi o in tutt'altre faccende affaccendati, c'è la concorrenza fra aziende italiane,  le piccole dimensioni,  il regionalismo e il provincialismo. (E pensare che questo branco di idioti vorrebbe introdurre l'autonomia differenziata, che darebbe il colpo di grazia al paese. Così le nostre piccole regioni sarebbero dominate dalle altre nazioni unitarie.)

 

Mentre gli altri paesi si ingrandiscono e si appropriano degli utili fatti in Italia, noi ci rimpiccioliamo e siamo sempre più poveri. Una crisi che sembra irreversibile, nonostante il buffonesco nazionalismo del ministro «dell' agricoltura, della "sovranità alimentare" e delle foreste» (Salvini), e nonostante il ministro dell'inutile Made in Italy che vorrebbe chiudere le porte quando i buoi sono già scappati (Urso).

Anzi, c' è da dire che i governi italiani non avendo  una politica industriale,  favoriscono le acquisizioni estere... per fare cassa! 

Siccome non vogliono imporre nuove tasse ai ricchi (non sia mai!), e recuperare soldi dagli evasori, svendono i gioielli di famiglia.

E, alla fine, quando finiranno anche i gioielli, noi andremo a elemosinare la carità dagli altri paesi che non sono così scemi da dividersi.

È chiaro che le imprese e i fondi di investimento esteri non comprano per farci un piacere ma per arricchirsi, chiudere, rivendere, eliminare concorrenti, raramente per gestire.

Il risultato è il disastro attuale, in cui si perdono posti di lavoro, si hanno salari poveri, si ricevono bollette enormi e si  pagano prezzi spropositati. Soprattutto i soldi e le proprietà vanno all'estero. E a noi non resta che emigrare.

È la solita storia da secoli: gli italiani si fanno la guerra e non sono capaci di unirsi (anzi si dividono in piccole regioni), e gli stranieri spadroneggiano.

Non ci vuole l' ignorante nazionalismo di questo governo. Non ci vuole il motto “piccolo è bello”.Ma la lungimiranza, qualcuno che non viva giorno per giorno... e che sia intelligente.

E qui casca l’asino, perché in questo governo di amici, parenti, camerati e fedeli, ciò che latita è proprio l’intelligenza.

 


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