È noto che durante le oscillazioni di un
pendolo, l’energia potenziale gravitazionale si trasforma in energia cinetica e
viceversa.
Quando il pendolo è al punto più alto
della sua oscillazione, ha la massima energia potenziale e minima energia
cinetica (praticamente ferma). Man mano che scende, l’energia
potenziale diminuisce e si trasforma in energia cinetica, raggiungendo il
massimo al punto più basso della sua oscillazione, dove la velocità è massima.
Ci
sono molti esempi di trasformazione dell’energia potenziale in energia
cinetica. Ecco alcuni dei più comuni:
2.
3. .
4. Montagne russe: nei punti più alti del percorso, i carrelli hanno
massima energia potenziale. Quando scendono, questa energia
si trasforma in energia cinetica, aumentando la velocità dei carrelli.
5.
6. Arco e freccia: quando l’arco è teso, ha energia potenziale
elastica. Quando viene rilasciato, questa
energia si trasforma in energia cinetica, lanciando la freccia.
7.
8. Diga idroelettrica: l’acqua accumulata dietro una diga ha energia
potenziale gravitazionale. Quando l’acqua viene rilasciata,
questa energia si trasforma in energia cinetica, facendo girare le turbine per
generare elettricità.
9. .
Altalena: quando si muove verso il basso, l’energia potenziale
si trasforma in energia cinetica, e viceversa quando risale.
Molla: quando la comprimi, essa accumula energia potenziale
elastica. Quando la rilasci, questa energia si trasforma in energia cinetica
del movimento.
In
un certo senso, le oscillazioni possono essere considerate contrapposizioni,
dato che sono movimenti periodici che si alternano tra due stati estremi , come
se ci fosse una continua contrapposizione tra due forze o direzioni opposte. Il
che mi ricorda la legge di azione e reazione, e il simbolo dinamico dello yang
e yin
Prendi
un’altalena. Quando va avanti e indietro, c’è una oscillazione fra energia
cinetica e potenziale, tra movimento ascendente e discendente. Questo gioco fra
opposti è l’essenza dell’oscillazione.
Questo
è il modo in cui molti fenomeni naturali, fisici e mentali, avvengono. E questo
è anche il gioco della coscienza stessa!
Le oscillazioni non sono generalmente
considerate contrapposizioni, ma piuttosto movimenti periodici attorno a una
posizione di equilibrio. Tuttavia, ci sono situazioni in cui le oscillazioni
possono essere viste come movimenti opposti o alternati.
Ad esempio, negli oscillatori
accoppiati, due sistemi oscillanti possono trasferire energia l’uno
all’altro in modo tale che quando uno è al massimo della sua oscillazione,
l’altro è al minimo, creando un effetto di contrapposizione. Questo fenomeno è visibile anche
nei battimenti acustici, dove due onde sonore di
frequenze leggermente diverse interferiscono tra loro, creando un’oscillazione
alternata dell’intensità sonora.
In generale, le oscillazioni
sono descritte da leggi del moto armonico e possono essere rappresentate
matematicamente da funzioni sinusoidali o cosinusoidali, che mostrano
chiaramente il movimento alternato tra due estremi.E ricordo che nel simbolo taoista le
due metà contrapposte e uguali sono divise proprio da una linea sinusoidale.
Ci sono due tipi di oscillazioni:
armoniche e non armoniche che differiscono
principalmente nel modo in cui la forza di richiamo agisce sul sistema
oscillante.
Le oscillazioni armoniche sono caratterizzate
da una forza di richiamo che è direttamente proporzionale allo spostamento
dalla posizione di equilibrio e ha verso opposto. Questo tipo di oscillazione
segue la legge di Hooke,
Le oscillazioni non armoniche, invece, non
seguono una relazione lineare tra la forza di richiamo e lo spostamento. La
forza di richiamo può dipendere in modo complesso dallo spostamento, dalla
velocità, o da altre variabili. Questo tipo di oscillazione può presentare
comportamenti più complessi e irregolari. Un esempio è il moto di un
pendolo a grandi angoli di oscillazione, dove la relazione tra forza e
spostamento non è più lineare.
In sintesi, la differenza principale sta
nella linearità della forza di richiamo rispetto allo spostamento: lineare per
le oscillazioni armoniche e non lineare per quelle non armoniche.
Ora, il movimento e la struttura
oscillatorie non riguardano solo la fisica, ma sono alla base del movimento e
della struttura della coscienza (una contrapposizione dinamica fra due
cervelli/menti) e da tutti i prodotti della mente, che infatti prevedono
contrapposizioni tra polarità complementari: pensieri, sensazioni, percezioni
ed emozioni: bene/male, freddo/caldo, alto/basso, luce/buio, inizio/fine,
vita/morte, inspirazione/espirazione, ecc. Ci sono migliaia di schemi
oscillatori nei vari contenuti mentali, oltre che negli eventi.
Se immaginate il bene, dovete immaginare
il male, e viceversa. Dovete vedere le due polarità unite da un’oscillazione
contrapposta dinamicamente, nel senso che le dualità possono assumere diverse
proporzioni. Infatti, possono esserci molte (forse infinite) interazioni fra le
due; così come esistono infinite gradazioni di grigio tra le due estremità
opposte del bianco e del nero.
Il tutto è già stato immaginato dal
simbolo dello yang/yin del taoismo, qualora lo si consideri non un disco
piatto, ma una sfera, in cui le due polarità oscillano in proporzioni sempre
variabili. Se la loro somma fosse cento, le due polarità potrebbero assumere
infinite proporzioni, tra 1 e 100, senza potersi mai dividere o prevalere.
Questo schema, con variazioni, domina
dappertutto. E ha un significato preciso: che il dualismo fra opposti
complementari è il sistema più “economico” per far funzionare tutto. Per
esempio, il maschile e il femminile sono due opposti complementari: se fossero
uno non funzionerebbero, se fossero tre non funzionerebbero lo stesso. Due è il
numero più vantaggioso. E parliamo di cose reali, concrete.
Un altro esempio: l’espirazione e
l’inspirazione sono due poli: se fossero uno non si vivrebbe, se fossero tre
non si vivrebbe.
Come vedete il due è il numero più
conveniente per lo scopo della natura (che è quello di mandare avanti la vita).
Uno sarebbe troppo poco, tre sarebbe troppo. E il due permette alle cose di
interagire, così come capisce il principio di azione e reazione, che mette in
relazione tutte le cose. Se non ci fosse questo principio, le cose sarebbero
“singole”, monadi isolate, e non potrebbero interagire le une con le altre.
Il mondo sarebbe composto da cose
“sciolte”, che non comunicherebbero.
Dunque, questo principio è ciò che
permette alle cose di relazionarsi – non in modo casuale, magari in tre, ma in
modo duale.
E infatti guardate come è fatto il corpo
umano, con arti e organi doppi, e con un cervello doppio. Il Dna è doppio. E la
coscienza è doppia. Se di un organo ce n’è uno solo, come il cuore, ha comunque
due modalità (sistole e diastole). Se ne avesse una sola, non potrebbe
funzionare; se ne avesse tre, non potrebbe funzionare. E, se si rompe, è la
fine.
Dunque, conviene che le cose siano
doppie. Se ce ne
fossero tre, sarebbe un spreco. E la natura va avanti senza sprecare nulla. È
molto “economica”.
Ma la cosa più importante è la dualità
della coscienza, che ci permette di “vederci”, di sentirci, di essere in
relazione con noi stessi. In caso contrario, saremmo come l’uomo malato di
Alzheimer. Non consapevole di sé.
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