Secondo
il terzo principio della dinamica, le forze di azione e reazione devono essere
contrarie ma uguali per intensità. In altre parole, se un corpo A esercita una forza su un corpo
B, allora il corpo B esercita su A una forza di uguale intensità ma di verso
opposto.
Quindi, le forze di azione e
reazione non possono essere diverse per intensità. Devono essere sempre uguali in modulo, avere la stessa
direzione, ma essere opposte nel verso.
Se questa legge non fosse rispettata, le conseguenze sarebbero
significative:
1. Violazione della conservazione della
quantità di moto:
La quantità di moto totale di un sistema isolato deve rimanere costante. Se le forze di azione e reazione non fossero uguali, la
quantità di moto non si conserverebbe, portando a risultati fisicamente
impossibili.
Per esempio, il terzo principio spiega perché quando
remiamo in acqua su una barca, i remi spingono all'indietro sull'acqua, e
l'acqua spinge in avanti su di noi con una forza equivalente, uguale e
contraria, facendo muovere la barca in avanti. Questo principio vale per tutte
le interazioni e non è limitato solo alle forze di contatto. Anche le forze a
distanza, come la gravità e l'elettromagnetismo, seguono il principio.
Tuttavia, è possibile
che l’equilibrio sia raggiunto gradualmente attraverso un processo dinamico.
Questo concetto è noto come equilibrio dinamico.
Durante il processo
di raggiungimento dell’equilibrio, un sistema può attraversare diverse fasi in
cui le forze non sono perfettamente bilanciate, ma tendono a bilanciarsi nel
tempo. Questo
può avvenire, ad esempio, in un sistema meccanico che oscilla prima di
stabilizzarsi o in un fluido che si muove fino a raggiungere una condizione di
flusso costante.
Un esempio comune è
quello di un pendolo che, una volta messo in moto, oscilla avanti e indietro
fino a fermarsi in posizione di equilibrio statico. Durante
le oscillazioni, le forze di gravità e tensione nella corda non sono sempre
perfettamente bilanciate, ma alla fine il sistema raggiunge una condizione di
equilibrio.
1. Quando il pendolo raggiunge la posizione
di equilibrio, si trova nella posizione in cui la massa è perfettamente
verticale e le forze di gravità e tensione del filo si bilanciano. In teoria, se non ci fossero
attriti o resistenze, il pendolo continuerebbe a oscillare indefinitamente.
Tuttavia,
nella realtà, a causa degli attriti con l’aria e delle perdite di energia nel
punto di sospensione, il pendolo gradualmente perde energia e le oscillazioni
diminuiscono fino a fermarsi nella posizione di equilibrio. Tale processo è
noto come smorzamento.
E questo è ciò che avviene quando si applichi il
principio al campo mentale. Anche qui il sistema cerca di raggiungere l’equilibrio,
ma attraverso un processo graduale, che dà proporzioni diverse.
L'equilibrio statico e
dinamico è un concetto fondamentale nell'educazione fisica, poiché rappresenta
la capacità di mantenere la stabilità del corpo sia in posizione ferma che in
movimento. Questa abilità è essenziale per svolgere correttamente molte
attività fisiche e sportive.
L'equilibrio statico è la
capacità di mantenere una posizione in modo stabile, mentre l'equilibrio
dinamico si riferisce alla capacità di adattare la postura durante il
movimento. Entrambi sono fondamentali per la stabilità e la coordinazione del
corpo durante le attività quotidiane e lo svolgimento di esercizi fisici.
La capacità di equilibrio è
fondamentale per le nostre capacità coordinative speciali e si manifesta
attraverso quattro tipi distinti: equilibrio statico, equilibrio dinamico,
equilibrio statico-dinamico e equilibrio di volo. Ognuno di questi tipi di
equilibrio richiede un diverso grado di controllo e coordinazione.
Un corpo rigido è in
equilibrio statico quando non subisce né traslazioni né rotazioni. Questo si
verifica quando la somma delle forze agenti su di esso e la somma dei momenti
delle singole forze sono entrambi uguali a zero. In altre parole, il corpo rimane
immobile e non tende a muoversi in nessuna direzione, garantendo stabilità e
staticità.
L'equilibrio statico e
dinamico sono concetti fondamentali nella fisica che si differenziano per il
movimento: l'equilibrio statico si riferisce a un oggetto immobile che non
subisce alcuna forza esterna, mentre l'equilibrio dinamico implica un oggetto
in movimento costante con forze bilanciate. La differenza chiave tra i due è la
presenza o assenza di movimento, con l'equilibrio statico che rappresenta
stabilità e immobilità, mentre l'equilibrio dinamico implica un costante
adattamento e bilanciamento delle forze in gioco.
L'equilibrio statico e
dinamico è fondamentale per lo sviluppo fisico e mentale .
Nell'ambito dell'educazione
fisica, è fondamentale comprendere e applicare i concetti di equilibrio statico
e dinamico. L'equilibrio statico si riferisce alla capacità di mantenere una
posizione stabile e immobile, mentre l'equilibrio dinamico riguarda la capacità
di mantenere l'equilibrio durante il movimento. Questi due aspetti sono
essenziali per la corretta esecuzione di molte attività fisiche e sportive.
L'approfondimento di questi concetti aiutare le persone a
migliorare le proprie abilità motorie e a sviluppare una maggiore
consapevolezza del proprio corpo e della propria mente. Attraverso esercizi
mirati e pratiche specifiche, è possibile favorire la crescita e il
miglioramento delle capacità di equilibrio, contribuendo così a una maggiore
sicurezza e precisione nei movimenti.
Fra l’altro, questo principio è applicato nello yoga,
dove si cerca di agire sul corpo per agire sulla mente. E anche qui si cerca un
effetto di “smorzamento” delle tensioni.
Ma noi qui ci occupiamo di
equilibrio mentale, quando sono in funzione azioni e reazioni di ogni stato
mentale. L’obiettivo finale sarebbe l’equilibrio del sistema, che cerca di
reagire alle forze che squilibrano il tutto. Comunque, l’equilibrio non è
durevole e tende a sbilanciarsi.
È un po’ come il meccanismo
del tempo, in cui il presente è solo un attimo temporaneo fra passato e
presente. Così succede nella nostra mente, raramente equilibrata fra opposti
dilanianti.
Vedete come la dialettica delle polarità opposte opera sia nelle forze fisiche sia in quelle mentali? I principi sono identici.
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