Dio non
aiuta nessuno, per il semplice motivo che non esiste. Quindi non aiuta nessuno. Soltanto un Dio
dualista potrebbe giudicare in base al bene e al male. Ma Dio è trascendente –
al di là del bene e del male. Se no, sarebbe un qualsiasi personaggetto, una
specie di pretenzioso re.
È la
coscienza che è dualista e divide tutto in opposti che apparentemente si
contraddicono, ma in realtà sono solidali. Che cosa ne sarebbe del bene senza
il male e viceversa?
Qualche
volta, davanti a una prova o a un esame decisivo, ci rivolgiamo a Dio. E poi,
se le cose ci vanno bene, diciamo che Dio ci ha protetti. Ma prima o poi le cose ci vanno male, e
allora non sappiamo più cosa pensare. Dio ci ha abbandonati?
No, Dio
non esisteva neanche prima. Era un’idea della nostra mente, che divide tutto,
isola, separa, proietta e sogna. E ha bisogno di protezione.
Ma perché
abbiamo bisogno di protezione? Perché la vita è difficile e ci rendiamo conto
che siamo abbandonati solo a noi stessi.
Sarebbe
bello che qualcuno ci proteggesse e vegliasse su di noi – un Padre eterno, appunto.
Ma il nostro padre vero lo conosciamo e non è per niente eterno e onnipotente.
Fa quel che può.
Anche
l’idea che Dio ci debba giudicare ci fa rientrare nel dualismo. Pensate se i
nostri genitori ci facessero nascere per il gusto di giudicarci. Sarebbero
sadici.
Dio non è
una persona, ma uno stato, lo stato ultimo. Prima che nascessimo, prima che si
formasse la nostra coscienza, “esisteva” questo stato – che continuerà a
“esistere” anche dopo. Scriviamo “esistere” tra virgolette perché anche questo verbo
è un concetto della mente. In realtà, lo stato originario è al di là
dell’esistere o del non esistere, dell’essere e del non essere.
Nel
momento in cui siamo coscienti dell’essere coscienti – e quindi possiamo dire
“io sono” -, siamo vicini a questo stato originario. Ma, subito dopo, lo
perdiamo, perché siamo coinvolti e interessati ad altro: allo spazio, al tempo,
alla coscienza, alla vita, alla mente, al mondo.
Per
coglierlo, dovremmo stare molto calmi e quieti, nella nostra natura originale. Come
quando ci svegliamo in una mattina chiarissima e siamo liberi dai soliti
pensieri, dalle solite preoccupazioni, dalle solite percezioni. Nulla di
complicato. Anzi, semplicissimo, essenziale.
Ma poi ci
prende la pressione della vita, con le sue innumerevoli necessità.
Dunque,
non c’è bisogno di pregare nessun potente. Le cose avvengono spontaneamente. E
sono già avvenute, perché si sono solidificate nella nostra persona e nella
nostra vita.
Ciò che si
agita, invece, è un fantasma, un sogno, un’illusione visionaria, un riflesso
condizionato. Agli occhi di questo stato tutto avviene così come è avvenuto e
avverrà. Osserviamolo spassionatamente. Anche se ci appare terribile. Terribile
e meraviglioso.
IL detto aiutati che dio ti aiuta era chiaramente riferito al dio dentro se stessi, e non a un dio fuori da qualche parte come ci propongono alcune religioni.....
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