L’assurdità del tutto
Che pena! Quando muore un bambino, diciamo che sarà trasformato in un angelo. E i genitori ci credono.
Qualunque fantasia va bene, qualunque fede viene accettata. Tutto pur di non ammettere la verità che quel bambino non ci sarà più e non potrà crescere.
La vita può essere atroce. E noi ci inventiamo le cose pià incredibili per dare un senso a fatti inaccettabili. Angeli, reincarnazioni, karma...
Ma il senso non c’è. Il senso, quello dato dalla logica e dalla razionalità, non è applicabile alla morte di un bambino... come a tante altre morti.
Che senso c’è in un terremoto o in un fulmine che ti uccide.
Puoi invertarti ogni giustificazione. Ma in fondo sai che sono tentativi di razionalizzazione.
Il mondo è assurdo, il mondo non soggiace a nessun’altra logica che non sia quella non-logica di un calderone che bolle. Certo, uno scienziato potrà trovare una spiegazione matematica o fisica. Ma il genitore che se ne fa?
La logica è che a chi tocca tocca, indipendentemente dai meriti o dalle qualità morali. Il buono o il pio viene colpito, mentre l’assassino prospera. Se ci fosse un Dio del bene, come lo intendiamo noi, non ci sarebbero crudeltà del genere. Così capita a Giobbe che viene torturato nonostante sia il più pio degli uomini e così succede a Gesù che predica l’amore e la pace e viene ucciso..
I credenti s’inventano le spiegazioni più incredibili ( Gesù doveva essere ammazzato come vittima innocente come negli antichi sacrifici: ma che bel padre!) e trasformano una sconfitta in una vittoria, un’assurdità in un fatto logico (ma che logica!).
Tuttavia l’assurdo resta e trapela sempre. Se diciamo che il mondo è assurdo e non ha senso diciamo una verità inconfutabile. Ma non serve a niente. Perché non ci consola.
Dobbiamo trovare una logica trascendente, dove bene e male, costruzione e distruzione, nascita e morte, non si escludono a vicenda. Anzi sono la vera logica del tutto.
Ma la comprensione ci consegna a una realtà terribile.
tutto è "lila", tutto danza e si muove, nasce e muore per volontà di un "altro" oltre il mondo.
RispondiEliminaCosì ci dice Neem Karoli Baba
Cercare di spigare con le categorie della ragione qualcosa che sfugge alle categorie stesse - mi viene in mente l'imprecisione con la quale ci si scontra quando si prova a parlare del sentimento dell'amore o, come nel caso citato, della scomparsa di un bambino - è inutile. Persino il linguaggio diventa inadeguato.