Siete
liberi di credere che Dio sia totalmente buono, misericordioso e amorevole, e
che ci salverà tutti riunendoci un giorno in un posto meraviglioso. È quel che
vorremmo tutti. Sarebbe il nostro desiderio.
Ma
questo desiderio contrasta con la realtà del mondo. Il mondo è stato fatto
secondo leggi crudeli, che prevedono la sopravvivenza del più forte; non del
più debole e umile, come vorrebbe Gesù.
Un
bel sogno, quello di Gesù. Ma un’utopia.
La
realtà ci insegna un’altra cosa: pesce mangia pesce e l’uomo, per mangiare,
uccide un po’ tutti.
Come
se non bastasse, molti non hanno la possibilità di vivere a lungo. Muoiono
prima. E quindi c’è un elemento di casualità e di incertezza che mal si
concilia con un pacifico disegno divino. In fondo, se Dio fosse una specie di
Putin in grande, il quadro non cambierebbe. Tutti, buoni o cattivi, vengono
comunque uccisi.
Insomma
la logica del buon Creatore cozza con ciò che vediamo. Tanto è vero che gli gnostici
concepivano la compresenza di due Iddii, l’uno buono e un po’ imbelle e l’altro
maligno.
Ma,
lasciando perdere questo dualismo, dobbiamo ammettere che la realtà è ambigua e
ambivalente, tanto quanto un suo eventuale Creatore.
Insomma,
forse la realtà non ha bisogno di uno specifico Creatore e si è creata da sé,
indifferente alle vicende umane.
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