mercoledì 3 maggio 2017

La non-resistenza

Ci sono vicende della vita che non possiamo controllare, perché sono più forti di noi. È come cadere nella corrente di un fiume impetuoso. Non serve a nulla agitarsi scompostamente e mettersi a nuotare per contrastare la forza della corrente. Così facendo, non usciamo dal fiume ed esauriamo le nostre energie.
Meglio farsi trasportare per un po’ dal fiume, mantenendo la calma. Non serve a niente resistere e cercare di lottare contro una forza che ci sovrasta. È inutile puntare i piedi o cercare di nuotare controcorrente.
Conviene anzi lasciarsi trasportare, limitandoci a rimanere a galla. Se siamo fortunati, provvederà il fiume stesso a trasportarci in un ansa più tranquilla dove con poche bracciate potremo uscire e salvarci.
Ad un maestro zen, un discepolo domandò una volta: “Oggi fa un caldo terribile. Come possiamo uscirne?”
“Scendi fino in fondo alla fornace” rispose il maestro.
“Ma, così facendo, mi brucerò?”
“Niente ti darà più fastidio.”
Questo metodo per uscire dalle difficoltà non è sempre fattibile. Ma, in alcuni casi, è la salvezza.

Quando non possiamo dominare gli eventi, anziché resistere, anziché cercare di evitare, è meglio farci trasportare per un po’ dalla forza che ci trascina, andando fino in fondo all’esperienza e cercando il momento buono per uscirne fuori.

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