mercoledì 27 maggio 2015

Sei stati dell'essere

È la mente che crea gli stati mentali, positivi i negativi, ed è la mente che crea addirittura la dimensione nella quale viviamo. Gli avvenimenti “esterni” possono incidere più o meno, ma la tonalità fondamentale viene data dalla mente.
Nel buddhismo, per esempio, si parla di sei regni dell’essere: il regno degli dei, il regno degli dei gelosi, il regno umano, il regno animale, il regno degli spiriti affamati e il regno infernale. Il primo è caratterizzato da fortuna, felicità, potere e longevità, ma ha un grande difetto: l’orgoglio, la presunzione, il credersi chissà chi. Il secondo è come il primo, ma i suoi abitanti sono rosi dall’invidia verso gli esseri del regno superiore. Il terzo è una via di mezzo tra piaceri e dolori, conoscenza e ignoranza, stabilità e instabilità, ed è caratterizzato da desiderio, attaccamento e sofferenza; qui il piacere è paragonato al miele spalmato su una lama da rasoio. Il quarto è caratterizzato da paura, istintività, ignoranza e mancanza di auto-coscienza. Il quinto è caratterizzato da un appetito che non si sazia mai e quindi dall’avidità. E il sesto è contraddistinto da rabbia, odio, aggressività e dunque da una sofferenza continua.
È facile vedere in questa classificazione plastica non tanto sei regni materiali, quanto sei stati dell’essere che possono essere compresenti e variabili. Chi non ha provato in certi momenti felicità, orgoglio, invidia, gelosia, desiderio, attaccamento, paura, ignoranza, avidità, rabbia, odio e così via? E chi non conosce persone che possono essere paragonate agli abitanti dei sei regni buddhisti? Il ricco e potente, che si crede un dio; il mezzo ricco e mezzo potente che invidia il primo; l’uomo pieno di desideri; l’individuo animalesco; l’individuo avido e insaziabile; e l’individuo rabbioso e aggressivo?
Nel nostro regno, il regno dell’instabilità e del desiderio, tutto ciò è evidente; come è evidente che qualcuno vive a lungo ed altri muoiono presto.
Ma bisogna sottolineare che ad ogni regno o ad ogni individuo corrisponde la prevalenza di uno di questi sei stati mentali. È la mente che crea il mondo in cui ciascuno vive; ed è al mondo in cui si vive che corrisponde una certa mente.


Nessun commento:

Posta un commento