venerdì 22 maggio 2015

Il sogno della pace

La pace sembra proprio un sogno impossibile. Perché è una questione di quiete interiore. Dice bene il monaco buddhista vietnamita Thich Nhat Hanh: “Non esiste una strada per la pace. La pace è la strada”.
Questo significa che la guerra, lo scontro, la competizione è in realtà una conseguenza esteriore di un’aggressività interiore. E che non serve a niente predicare la pace se non la si crea prima dentro di sé.
Ma dentro il nostro cuore non c’è pace. Siamo divisi e in lotta anche lì. E, soprattutto, siamo convinti che solo la contesa porti la prosperità.
È la nostra cultura, la nostra religione, che non ha pace. È lì che non riconosciamo il valore della quiete.
Prendete per esempio i combattenti dell’Isis. In che modo potreste convincere questa gente del valore della calma e della tranquillità?
Ecco perché siamo condannati a vivere nella tensione continua. Lo faremmo anche se per miracolo interrompessimo tutte le guerra. Continueremmo a competere, magari sul piano economico o sportivo.

Dio è amore? No, Dio è guerra.

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