lunedì 10 novembre 2014

Interiorità ed esteriorità

Quando sentiamo il bisogno di guardarci dentro, magari chiudiamo gli occhi e ci sembra che la distinzione fra dentro e fuori sia chiara. Ma non è così.
Noi guardiamo sempre in una direzione, che non è né dentro né fuori. Guardare interiormente non è diverso dal guardare un film.
In realtà la distinzione fra dentro e fuori è puramente mentale e quindi convenzionale. La mente, infatti, per conoscere, deve dividere e contrapporre. Questa contrapposizione però è artificiale. Tutto è come un film, sia che guardiamo “dentro” sia che guardiamo “fuori”.
Lo stesso vale per altre contrapposizioni. Per esempio, noi pensiamo di essere un “uno” separato, un io. Ma non è così: ognuno di noi è collegato al tutto. La separazione dipende dalla mente che la pensa. Se potessimo guardare senza la mente, lo vedremmo chiaramente.

Finita la mente, finita la separazione. L’uno rientra nel tutto. Il palloncino si sgonfia e l’aria racchiusa in una data forma, in un dato involucro, ritorna all’aria aperta.

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