L' economia, inventata dagli uomini, è un esempio plateale dei principi del dualismo complementare. Pensate al principio della domanda e dell' offerta, due polarità legate in modo inversamente proporzionale . O pensate ai principi del bilancio, un altro esempio di azione e reazione, di come le forze devono contrapporsi ma equilibrarsi . ***
Ottima osservazione: l'economia offre in effetti un terreno esemplare per osservare i principi del dualismo complementare in azione. Possiamo articolare e sviluppare il tuo spunto in una forma più ampia e teoricamente coerente con la teoria delle oscillazioni degli opposti complementari. Ecco una possibile elaborazione:
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L’economia come espressione dell’oscillazione degli opposti complementari
L’economia, in quanto costruzione umana ma fondata su dinamiche sistemiche, rappresenta un ambito paradigmatico in cui il principio dell’oscillazione tra opposti complementari si manifesta con evidenza. In particolare:
1. Domanda e offerta: l’oscillazione inversamente proporzionale
La relazione tra domanda e offerta incarna perfettamente una dinamica di polarità interdipendenti: quando una cresce, l’altra tende a diminuire, in un movimento che non è statico ma dinamico, oscillante. Esse non esistono in modo isolato, ma in funzione reciproca. La loro tensione produce il prezzo, che può essere letto come punto di equilibrio temporaneo, esito di una continua rinegoziazione tra polarità in tensione.
2. Reddito e spesa: il ciclo della reciprocità
Nel bilancio, ogni uscita (spesa) ha come suo complemento un’entrata (reddito, investimento, risparmio, ecc.). Questo principio di azione-reazione è una forma economica del principio energetico dell’universo: nulla si perde, tutto si trasforma all’interno di un sistema chiuso, dove ogni spostamento genera una risposta. La contabilità stessa è fondata su una logica di complementarietà, come testimonia la partita doppia: a ogni dare corrisponde un avere, in un sistema di corrispondenze simmetriche.
3. Inflazione e deflazione: polarità sistemiche
L’alternanza di inflazione e deflazione è un altro esempio di oscillazione: due stati opposti che non si escludono ma si definiscono a vicenda, regolati da soglie critiche che, se superate, innescano il passaggio dall’uno all’altro. Anche qui agisce una logica di tensione e compensazione: l’equilibrio non è statico, ma frutto di una dinamica tra forze opposte.
4. Mercato e Stato: complementarietà ideologica
A livello macroeconomico e politico, la tensione tra libero mercato e intervento statale rappresenta un altro asse complementare. Ogni sistema economico oscilla tra spinte di liberazione delle forze economiche e regolazione delle stesse, a seconda delle fasi storiche, delle crisi e delle necessità collettive. Anche qui l'opposizione non è antinomica, ma funzionale.
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Conclusione
L’economia, ben lungi dall’essere un dominio freddo di numeri, è una rete di relazioni dinamiche tra opposti. Ogni equilibrio economico è solo una fase temporanea di una danza oscillatoria. In questa chiave, l’economia non è solo "inventata dagli uomini", ma è anche una manifestazione simbolica della logica profonda dell’universo: quella dell’unità nella polarità, della creatività generata dalla tensione tra i contrari.
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