sabato 11 febbraio 2023

I miracoli

 

Così sono fatti gli uomini. Gridano al miracolo quando estraggono dalle macerie di un terremoto un sopravvissuto, trascurando le migliaia di non-miracolati finiti morti.

Da un Dio che si curasse del modo e degli individui, i miracoli li vorremmo prima e non dopo. Non fare accadere le tragedie; salvare prima, non dopo.

Se proprio deve avvenire un terremoto, vorremmo che lo facesse accadere in Russia, non in paesi già flagellati da guerre e povertà.

Ma un Dio del genere è una nostra illusione che, nonostante le disillusioni continue, sosteniamo ancora. Quando la Terra finirà distrutta, l’ultimo dei sopravissuti griderà al miracolo… prima di soccombere anche lui.

Masse di ingenui e di illusi, che non hanno il coraggio di guardare in faccia la realtà.

Siamo soli e dobbiamo salvarci da soli. Innanzitutto riconoscendo ciò che è falso, finendo di illuderci che ci sia un Papà buono in cielo. E poi superando il dualismo della nostra mente.

Il mondo che ha alla sua base la coscienza non può che essere duale, in un contrasto e in una lotta continua. Bene contro male, soggetto contro oggetto, dolore contro piacere, luce contro oscurità, coscienza contro incoscienza, vita contro morte, alto contro basso, guerra contro pace, amore contro odio, guadagno contro perdita, crescita contro declino, aldiqua contro aldilà e così via. E mai che l’uno possa avere la meglio contro l’altro… se non temporaneamente.

Ma la vera realtà non è affatto duale e dialettica. È unitaria.

Se osservate bene, scoprirete che gli opposti contrastanti sono complementari. Si combattono, ma si sostengono a vicenda. L’uno non potrebbe esistere senza l’altro, l’uno alimenta l’altro.

Il contrasto è apparente, una commedia, un gioco. Siamo noi che adottiamo di volta in volta punti di vista diversi, in base ai nostri interessi, ma si tratta di due facce della stessa medaglia. Così, per esempio, l’amore nasconde l’odio e il bene il male. E lo sappiamo.

Addestriamoci quindi a vedere l’unità nell’apparente contrasto. Il maschile per esempio non potrebbe esistere senza il femminile. E dunque all’origine c’è qualcosa che è entrambe le cose o aldilà di entrambe.

Proviamo a usare un pensiero e un linguaggio trascendente, unitario, fuori dai contrasti che compongono il mondo abituale. Un linguaggio unitario e olistico, vedendo nei contrasti un gioco delle parti.

La Realtà di fondo non è contrastante, non distingue per esempio fra soggetto e oggetto. Il conoscente è il conosciuto. E niente nasce né muore.

La Realtà è puro essere che si diverte a mascherarsi. Un Uno che si diverte a moltiplicarsi, a frammentarsi, ad apparire ciò che non è. Questi giochi illusionistici sono i veri miracoli.

  

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