Putin
ha una coscienza come tutti noi, ma non ha la consapevolezza. Le persone che
hanno costruito le bombe atomiche, calcolando moti e devastazioni, hanno una
coscienza, magari hanno una famiglia e vanno in chiesa, ma non hanno la
consapevolezza.
La
consapevolezza, a differenza della coscienza, è la capacità di valutare le
conseguenze di quel che si fa a livello cosmico. È una qualità spirituale, non
un semplice rispecchiamento dell’azione. Se io ho coscienza e uccido qualcuno,
magari provo rimorso ma lo farò lo stesso, trovando mille giustificazioni. Ma
se io ho consapevolezza, capisco che le conseguenze colpiranno non solo me, il
mio piccolo io, ma hanno una portata cosmica.
Come
si vede, la consapevolezza è un’estensione della coscienza, che si allarga a
diventare universale. È una coscienza ecologica, olistica, un’assunzione di
responsabilità di fronte all’universo, al tutto.
Tutti
hanno una coscienza, non tutti hanno la consapevolezza, che si forma solo da
una meditazione che dall’io passa al noi, che dal personale passa
all’universale.
La
consapevolezza non è una dote naturale, ma qualcosa che si ottiene con lo sforzo,
il pensiero e la riflessione. A quel punto non potrai agire negativamente. Sei
responsabile non solo per te e per la tua famiglia. Ma davanti al cosmo, al
tutto.
La
consapevolezza tiene conto della propria auto distruttività e distruttività, e
scopre il proprio lato in ombra nonché il valore della interezza,
dell’integralità, della sostanziale unità del tutto, della complementarità.
Si
può sviluppare, si può insegnare. Ma chi comanda non lo sa ancora. Non sa che
anche le altre civiltà si sono autodistrutte.
Si
deve insegnare. O siamo perduti.
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