Qualcuno si immagina che, dopo la morte, continueremo a trovarci e a vederci riuniti in qualche posto non ben definito e proseguiremo la nostra vita magari sotto forma di puri spiriti o di angeli, o addirittura riprendendo una forma fisica. Inutile chiedere come faranno i neonati, i deformi o quelli che hanno avuto più amori (dovranno scegliere?). Insomma la fantasia è bella e consolante ed è chiaramente basata su una negazione della morte. Si muore, sì, ma poi si rinasce, qui o altrove. La morte sarebbe quasi uno scherzo, come cambiare d’abito.
Purtroppo i morti non parlano. Siamo noi che parliamo loro. Ma loro non rispondono. E quindi rimaniamo con tutti i nostri dubbi.
Ci sembra che ci sfugga l’essenza della morte, che non è uno scherzo. Ma qualcosa di terribilmente serio. E doloroso.
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