sabato 6 gennaio 2018

Il potere proiettivo della mente

Non nego che avere una fede nell’aldilà possa essere utile sul piano psicologico. Ma bisogna rendersi conto che le “figure divine” cui ci rivolgiamo sono archetipi psicologici (il Padre, la Madre, ecc.), non personaggi storici. E che i personaggi storici che sono esistiti erano appunto… umani.
Prima di chiedersi se esista un Dio, dovremmo chiederci che cosa è Dio per noi, come lo interpretiamo. E qui ne vedremmo delle belle, perché scopriremmo che si tratta di immagini diverse da uomo a uomo, e quasi tutte ispirate alla psicologia umana, alle nostre ossessioni. Non trascendenza.
Dobbiamo dunque diffidare di noi stessi. E, soprattutto, dobbiamo diffidare delle organizzazioni religiose che sfruttano la nostra fede istintiva e il nostro bisogno di rassicurazione per il proprio tornaconto.

Ciò che dobbiamo riconoscere è che queste figure archetipiche (il Padre, il Potere, il Creatore, il Salvatore, il Giudice, la Luce, ecc.) sono in ultima analisi proiezioni della mente umana. Il che non significa che non debba esistere niente (benché anche il niente abbia una sua nobiltà “divina”) e potrebbe aspirare a buon diritto ad essere un Fondamento ultimo, ma che noi non siamo in grado di pensare niente che non sia umano.

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