giovedì 18 gennaio 2018

Al fondo dell'io

Ognuno di noi è convinto di essere le proprie emozioni, tant’è vero che dice: “Sono triste… sono allegro, ecc.” Ma proviamo a sostituire al verbo essere il verbo avere: “Io ho un senso di tristezza… io ho un senso di allegria, ecc.”
Perché farlo? Per non identificarci con le nostre emozioni. Le emozioni, le sensazioni e i sentimenti vanno e vengono. Ma da dove vengono e che cosa lasciano?
Vengono da un fondo di “silenzio” o di calma che è il nostro vero io: l’ “io sono”, non l’ “io ho”. Ciò che le vede affiorare e sparire, ciò che c’è prima e che c’è dopo è il nostro io o sé. È la stessa differenza che c’è fra onde e mare. Le onde cambiano in continuazione e sono le più varie. Ma il mare è sempre lo stesso e non ne viene influenzato. Se andate in fondo, un po’ al di sotto della superficie più o meno agitata, trovate un fondo che è sempre calmo.
Questo succede anche nel nostro animo. Quando non siamo né tristi né allegri, come siamo, chi siamo? Siamo senza aggettivi, senza attributi. Ma siamo. Anzi, torniamo ad essere noi stessi, il nostro vero sé.
Dunque, smetti per un po’ di identificarti con le tue emozioni, con i tuoi sentimenti e con i tuoi pensieri – tutti stati mentali estremamente variabili. E ritrova ciò che sei prima e dopo, al fondo di te.

Quello sei tu.

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