sabato 10 settembre 2016

Il potere della volontà

Pregare e meditare possono essere attività rivolte a chiedere qualcosa, a dirigersi vero una meta prestabilita, a mirare ad un obiettivo che abbiamo già in testa.
Ma, poiché siamo parti di un tutto che è enormemente più vasto e più potente del nostro microscopico essere, non possiamo pretendere che il tutto si diriga esattamente là dove vogliamo noi. Nella nostra limitata realtà possiamo tentare di imporre la nostra volontà, ma è dal mondo che noi usciamo, e non viceversa. Dal tutto siamo usciti e dal tutto saremo riassorbiti.
Dobbiamo quindi raggiungere una saggezza superiore e ammettere che non possiamo fare più di tanto. Anche l’uomo più potente, alla fine, deve invecchiarsi, ammalarsi e morire, e anche lui dovrà confessare che ha realizzato solo una piccola parte di ciò che avrebbe voluto.
Tutti noi abbiamo a che fare con forze e condizionamenti che ci dirigono dove vogliono loro – dove è possibile dirigerci – non dove vogliamo noi.
Ecco perché dobbiamo imparare a vedere l’insieme delle cose e ad allinearci a processi e moti che ci superano. Non è possibile andare a lungo controcorrente. Semmai, dobbiamo capire dove va il flusso che ci trasporta e cercare di sfruttarne la corrente.
E la corrente non va sempre dove vogliamo noi e ci trasporta in luoghi, incontri e situazioni che poco o nulla hanno a che fare con la nostra volontà e i nostri sogni iniziali.

Pregare e meditare significano spesso chiedere di realizzare i nostri disegni. Ma ci sono preghiere e meditazioni che non chiedono nulla – e sono le migliori. Ci permettono di realizzare i nostri disegni all’interno del disegno universale.

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