domenica 27 marzo 2016

La posizione del testimone

C’è un modo di vivere completamente identificati con l’esperienza, immedesimati in sentimenti ed emozioni. Qui non c’è nessuno stacco. Voi vi sentite e siete ciò che provate in quel momento. Le ondate vanno e vengono, e voi venite trascinati avanti e indietro.
Ma ora ponetevi nella posizione del testimone o dell’osservatore. Ciò che provate non è più ciò che siete.
Vi mettete al di sopra di questi movimenti. Siete in un punto da cui osservate senza essere toccati. Siete come uno specchio che riflette le cose senza esserne influenzato.
Non siete più in mezzo al mare, all’oceano del samsara, ma su uno scoglio. Lo scoglio è immobile e non viene mosso dalle onde.
Quando trovate questa posizione, psico-fisica, sia nei confronti degli altri sia nei confronti di voi stessi, il mondo vi appare come uno scenario in cui c’è rumore, confusione, agitazione, riti ripetitivi e un senso di futilità.
Anche voi siete uno dei tanti attori che si agitano sulla scena.
Ma ora vi guardate da una posizione diversa.
Avete già compiuto un bel salto e avete acquisito una diversa visione.

Siete nella dimensione successiva.

Qui potete incominciare a lavorare in una maniera più “produttiva” per la vostra salvezza.

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