giovedì 17 marzo 2016

La forza delle convinzioni

Noi distinguiamo tra il dentro e il fuori, tra il soggettivo e l’oggettivo. Siamo convinti che là fuori ci sia una realtà oggettiva, che viene captata dalla nostra mente attraverso i sensi.
In realtà possiamo dire che tutto è dentro di noi, dato che, senza il nostro cervello e la nostra mente, niente potrebbe essere percepito. Le cose esistono perché c’è qualcuno che le percepisce.
La mia mente contiene me, te, voi e tutto il mondo. Nello stesso tempo, la tua mente contiene te, me, voi e tutto il mondo. Ogni mente è un universo completo. Quando muoio io, muore il mio universo. Quando muori tu, muore il tuo universo.
Ma esistono allora tanti universi? Potremmo dire così, o potremmo dire che c’è un unico universo mentale di cui ogni mente si ritaglia una piccola parte: l’io separato, l’io che si crede separato.
La mente è unica, ma ognuno se ne ritaglia un pezzetto.
Il problema è proprio questo: la convinzione di essere un io separato. È questa convinzione che tiene in piedi un piccolo universo personale con tutti i suoi problemi di isolamento.
Se superassimo questa convinzione, il nostro piccolo universo confinato si allargherebbe fino a identificarsi con l’intera e unica mente universale.
Ecco perché è necessario espandere la nostra mente, la nostra consapevolezza, erodendone i limiti, i confini, le chiusure.

Si tratta di un processo di allargamento che coincide con la nostra evoluzione. 

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