venerdì 19 febbraio 2016

Il principio di causa ed effetto

Le religioni tradizionali si servono dell’idea di un giudizio ultraterreno per indurre i fedeli ad un comportamento morale.
Ma non tutti credono ad un’altra vita e a una giustizia divina: perché allora dovrebbero comportarsi bene?
In realtà non c’è bisogno dello spauracchio della punizione ultraterrena.
Ciò che conta è che un comportamento corretto dona serenità e tranquillità – due beni che non hanno prezzo in questo mondo.
C’è qualcosa dentro di noi che dà già un giudizio, e, se noi proviamo disarmonia, disagio o senso di colpa, soffriamo di ansia, di paura e di infelicità.
Al di là di quel che crediamo o meno, poiché viviamo in una rete di interdipendenza e di interrelazione, ogni azione ha ripercussioni infinite, su noi stessi e sugli altri. E, se noi ci sentiamo in un certo modo, questo è già l’effetto di tante circostanze.
Ogni cosa, infatti, in un dato momento e in un dato spazio, è sia effetto sia causa. Se ci sarà un’altra vita, questa sarà l’effetto delle nostre azioni. Ma già in questa vita, tutto è effetto di azioni, nostre e altrui.

Data la complessità della rete, non sempre è evidente il rapporto di causa ed effetto; ma per chi sa vedere, per chi allarga gli orizzonti mentali, c’è sempre.

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