sabato 27 febbraio 2016

Al di là de bene e del male

Una cosa è certa: se Dio fosse un Dio del bene e del male, sarebbe un piccolissimo Dio: un Demiurgo, uno Stregone, quasi a livello umano. Sarebbe il Dio che l’uomo potrebbe immaginare – un Dio che si occuperebbe perfino dei nostri matrimoni, come un qualsiasi curato di campagna. “Quante volte figliolo..?” A questo si ridurrebbe l’infinito, l’eterno…
A differenza delle religioni del Vicino Oriente (giudaismo, cristianesimo e poi islam)  che hanno questa idea dozzinale di Dio, nel Lontano Oriente avevano capito da migliaia di anni che non solo Dio non è qualcosa di esterno a noi, ma che è anche al di là del bene e del male.
Come dice la Maitry Upanishad, quando lo spirito umano si eleva a livello del Brahman, della Matrice, allora, avendo superato il bene e il male, realizza il Supremo.
E, se lo realizza l’uomo, figuriamoci Dio.
Per giudicare del bene e del male, basta il piccolo individuo con la sua mente dualistica. Infatti , è così che si crea con le azioni il proprio destino in questo mondo della confusione e della sofferenza. Per tirare avanti questo mondo, basta la legge di causa ed effetto. Non scomodiamo Dio.


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