domenica 6 settembre 2015

Il Legislatore

Se Dio fosse uno che dice: “Queste sono le mie leggi. Obbedite o vi punirò… Qui comando io!” non sarebbe nient’altro che un despota.
Ci sono le leggi. Ma nessun legislatore. È questo che va capito.
Com’è possibile? Tutto sembra avere una causa.
Ma il punto è proprio questo. Se tutto ha una causa, anche la cosiddetta “causa prima” non può esistere. Il processo è infinito.
In origine non c’è un essere, un ente, un agente, un soggetto… c’è un processo che è infinito, nel senso che non ha né capo né coda, né inizio né fine.
Dunque, è la domanda “che cos’è?” che non può cogliere l’oggetto, la “cosa”. Perché all’origine non c’è un ente.
È la nostra mente, che nel tentativo di inquadrare, reifica. È lei che cosifica ed entifica.
Lo vediamo bene nel concetto di io. Ci sembra di avere un io definito e separato. Ma non sappiamo dove incomincia e dove finisce, che cosa include e che cosa esclude. Se oggi è fresco, dopo un periodo di caldo spossante, e mi sento bene, vuol dire che il clima ha inciso su di me, vuol dire che il clima fa parte del mio io. In realtà il mio io arriva fin dove arrivano i miei sensi.
Dunque, neppure l’io è una cosa, un ente; ma un processo. Il mio io è una costruzione mentale, una “centrificazione” apparente e comunque temporanea. Una formazione provvisoria.



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