mercoledì 1 aprile 2015

La guerra della vita

Quando c’è una guerra, molti soldati e civili vengono colpiti da uno stress dovuto alle atrocità cui hanno assistito. Ma, per le persone sensibili, la vita stessa è una guerra. E non riescono a liberarsi della sensazione e del ricordo dei drammi che hanno visto o subito. A ben vedere, uccisioni, stragi, attentati, violenze, stupri, perdite, sconfitte, morti, ferite, scontri e insomma traumi di ogni genere avvengono tutti giorni, senza bisogno di guerre particolari.
Con la meditazione, possiamo rivivere le esperienze che, altrimenti, sarebbero intollerabili. Nel suo spazio protetto, possiamo ricordare anche i momenti di tregua o certi particolari piacevoli trascurati (per esempio quel giorno c’era un bel sole…). E possiamo anche risalire ai tempi (magari infantili) in cui non avevamo ancora fatto queste esperienze.
Sì, ci sono stati anche momenti piacevoli e bei tempi. E possiamo farci invadere da questi ricordi.

Le sensazioni orribili non spariranno, ma con esse emergeranno anche panorami più vasti e compositi, in cui le esperienze negative saranno ridimensionate. 

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