giovedì 22 gennaio 2015

Sorella morte

Perché c’è la morte? La morte è necessaria?
Supponiamo che gli esseri viventi siano immortali. Innanzitutto dovrebbero essere pochi, perché in questo mondo non ci sarebbe posto per tutti. E, poi, questi esseri non avrebbero il senso della vita, non potrebbero dire: “Io esisto”. Perché è proprio la morte che dà questa sensazione.
Ma non potrebbero neppure dire: “Io sono”, perché il senso dell’essere deriva proprio da quello del non essere.
E ci sarebbe anche un’altra questione: non dovrebbero invecchiare, perché l’invecchiamento è un fenomeno di deterioramento finalizzato alla morte. Dunque, non potrebbero cambiare. In sostanza, non dovrebbero esistere né il divenire né il tempo. E, se non esistesse il tempo, non esisterebbe neppure lo spazio che gli è collegato.
In conclusione, senza la morte, la vita sarebbe sì eterna, ma non si distinguerebbe in molto da un nulla.
Ecco perché la morte è necessaria.

L’unica nostra speranza non è la vita eterna, ma una vita lunga – non cento anni, ma mille e più. Non esistono alberi di cinquemila anni?

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