lunedì 19 gennaio 2015

L'isola del sé

Il mondo non può essere diverso dal modo in cui lo sentiamo e o pensiamo; e non possiamo dire se nasca prima l’uno o l’altro. Per noi, il mondo da una parte, e i pensieri e le sensazioni dall’altro sono un tutt’uno.
Se per esempio ci sentiamo tristi o abbattuti, il mondo ci apparirà grigio e tetro. Ma è anche vero il contrario: se una giornata è grigia, umida e nuvolosa, noi ci sentiremo depressi, infelici. C’è dunque sempre un rapporto tra mondo esterno e mondo interno.
C’è anche sempre un rapporto tra condizione psicologica e condizione fisiologica. Se siamo malati, saremo tristi e abbattuti; se stiamo bene, tutto ci apparirà più bello.
Il mondo, il corpo e la psiche sono interconnessi e sono sempre in mutamento.
Ma, nonostante tutti questi mutamenti, noi possiamo sedere in una condizione di calma, di distacco e di imperturbabilità, a prescindere dalle condizioni in cui ci troviamo (esterne o interne). C’è insomma un centro dentro di noi che non è influenzato da nulla e che può contemplare le varie condizioni (ambientali, psicologiche e fisiologiche) come eventi che passano.

In mezzo alle tempeste della vita, c’è un’isoletta serena su cui possiamo rifugiarci in ogni momento. Un’isola di salvezza.

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