giovedì 22 gennaio 2015

Lo specifico religioso

Per molto tempo il buddhismo non fu considerato una religione. Perché? Perché non credeva a Dio. Non credeva che inchinandosi e pregando un Dio si ottenesse qualcosa, che si potesse cambiare la condizione umana.
Il buddhismo nacque in effetti con l’intenzione di eliminare la sofferenza. E individuò la soluzione non in qualche fantastico intervento divino, non nel credere, non nella devozione - ma nel conoscere, nel vedere  e nel comprendere personalmente. Ognuno doveva essere “rifugio per se stesso” e non illudersi che qualcun altro gli risolvesse i problemi. Ognuno doveva svolgere un proprio lavoro individuale per uscire dall’ignoranza generale, per liberarsi dalla catene che incatenano tutti, per estinguere il desiderio, l’avversione e l’illusione.
Lo stesso Buddha dichiarò di essere un uomo, che agiva per conto dell’umanità, e non perché inviato da qualche Dio.
Ma la maggior parte degli esseri umani non riesce ad uscire dalla logica delle religioni teiste e quindi guarda perplessa il buddhismo Come può esserci una religione senza Iddii? Una religione che si affida solo alla forza della coscienza?

Ma il punto su cui tutti dovrebbero riflettere è proprio questo. Qual è lo specifico della religione? L’adorazione degli dei o lo sviluppo della consapevolezza?

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