sabato 4 ottobre 2014

I tagliatori di teste

Qualche anno fa era di moda parlare del pericolo delle sette religiose, e ci si preoccupava dei giovani che vi finivano prigionieri e subivano il lavaggio del cervello. Ma io sostenevo che le piccole sette si comportano esattamente come le grandi sette: le religioni. Si tratta sempre di fare il lavaggio del cervello e di convincere i “fedeli” a comportarsi come vogliono  i leader, fino a compiere qualunque crimine – uccidere o farsi uccidere.
Oggi tutti vediamo in azione una grande setta che indice guerre sante, attacca militarmente, ammazza in nome di Dio e di qualche Califfo, e taglia letteralmente le teste a chi non si sottomette incondizionatamente. Non pochi individui, ma migliaia di uomini.
E colpisce come anche migliaia di giovani occidentali subiscano questo lavaggio del cervello e partano per la guerra. Come si nota, non esiste una religione che non sia una grande testa e che non richieda il taglio della testa, metaforico o reale.
Certo, se invece di avere tante religioni, avessimo una spiritualità del decondizionamento ideologico, non dovremmo lamentare la perdita di tante vite, di tante coscienze.

Ma chi insegna ai nostri giovani a resistere ai tentativi di indottrinamento e di condizionamento? Chi insegna loro lo spirito critico? Non certo le nostre religioni, che esaltano solo la fede e l’obbedienza, e che con l’aiuto dello Stato e dei mezzi di comunicazione di massa cercano di fare il lavaggio del cervello all’intera popolazione. 

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