giovedì 25 settembre 2014

Psicologia e meditazione

Ogni tanto qualche lettore mi domanda come comportarsi quando si soffre di qualche disturbo psicologico.
Per le malattie psicologiche gravi, conviene consultare uno psicoanalista o uno psicoterapeuta serio. Si tratta infatti di disturbi che devono essere curati da medici specialisti.
Contemporaneamente, però, si eseguano pure tecniche meditative volte ad ottenere calma, quiete e serenità.
A questo proposito, è inutile ripetere mantra indiani che per noi non hanno nessun significato. E' meglio utilizzare parole o frasi della nostra lingua, cercando di ritrovare il loro senso concreto nell'esperienza presente. Non si tratta infatti di parole magiche, ma di agganci a stati d'animo benefici che devono essere ritrovati. Per esempio, calma, pace quiete, relax, gioia, ecc. In altri termini, se ripeto la parola "calma" devo ritrovare il senso della calma.
Si possono anche eseguire pratiche yogiche (movimenti e posizioni psico-fisiche) e pratiche respiratorie (seguire il respiro), sempre con l'intento di ritrovare il raccoglimento nella tranquillità.
Si tenga presente che, per la spiritualità della meditazione, tutti siamo malati di mente, dato che vediamo le cose in maniera distorta e siamo continuamente spinti da impulsi e desideri di cui non ci rendiamo conto e che ci dilaniano trasformandoci in schiavi alienati.

La meditazione serve proprio a calmare e a chiarire la nostra mente. Una volta fatto questo, potremo affrontare meglio i nostri problemi e vedere con più chiarezza chi siamo e come ci comportiamo e intraprendere una via di autorealizzazione e di risanamento più radicale.

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