domenica 7 settembre 2014

L'uomo come insieme

La mente non è né solo la razionalità né solo uno spirito astratto, ma è l’esperienza vitale, intesa come lo scenario, il contesto degli avvenimenti che accadono e che mi fanno pensare di essere un sé.
Quindi meditare è trascendere la mente e osservare lo scenario da cui sorgono la sensazione e l’idea dell’esistenza di un soggetto conoscente da una parte e di un mondo di oggetti dall’altra.
Quando guardiamo un oggetto in realtà lo separiamo dal contesto. Ma l’oggetto è anche tutto ciò che lo circonda, compreso il soggetto che lo guarda. E lo stesso vale per il soggetto.In meditazione si sospende la separazione e si contempla l’intero scenario soggetto-oggetti.
“Individuo” è ciò che non è diviso, non un io separato. Perché lo separiamo, perché lo stacchiamo dal contesto? Per una convenzione linguistica.
L’individuo non coincide dunque con la sola mente, non è un ente all’interno di un mondo esterno, ma è un tutt’uno. Non siamo soggetti che osservano il mondo, ma pezzi di mondo che osservano il mondo.

Questo insieme di corpo, mente, sensazioni, pensieri, coscienza, azioni, ambiente, avvenimenti, ecc., è l’uomo.

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