giovedì 7 luglio 2022

L'antico retaggio degli istinti

 

Guardando i documentari naturalistici alla televisione, ci si accorge subito che la vita vuole innanzitutto riprodursi costi quel che costi e che i maschi combattono fra di loro per accoppiarsi con le femmine. È un’attività infaticabile cui nessuna specie può sottrarsi e che è comandata dalla natura.

Accanto all’attività del mangiare, che già mette gli esseri viventi gli uni contro gli altri, si svolge dunque l’attività frenetica della riproduzione, che crea altri conflitti. Se poi aggiungiamo la competizione economica e sociale, con cui si cerca di primeggiare, per meglio procurarsi cibo e femmine, abbiamo un quadro completo del perché a questo mondo si debba sempre essere in guerra.

Anche se ci crediamo esseri superiori, anche noi facciamo le stesse cose: mangiamo e ci accoppiamo instancabilmente. E, in tal senso, siamo diretti dalla natura.

Però, siccome siamo dotati di consapevolezza più degli altri animali, siamo in grado di vedere, di capire e di comportarci con più equilibrio. Ma è difficile sfuggire agli istinti. Tutti conosciamo uomini che magari conquistano fama e ricchezze ma che se ne servono per comandare, mangiare e per copulare ad ogni occasione.

Insomma la saggezza serve fino a un certo punto; dopodiché ci sono sempre gli istinti.

In genere, nelle religioni e nella spiritualità, si invita alla moderazione. Ma proprio fra gli uomini di chiesa scoppiano continui scandali per attività sessuali improprie o per avidità di beni e di denaro.

Se volete accertarvi della spiritualità di un individuo, osservate se ha raggiunto un certo grado di distacco dai beni e dagli istinti, o se è ancora un qualsiasi animale.

Dato che la consapevolezza è il determinante fattore di risveglio, in un ipotetico mondo del futuro, non più dominato dalla guerra e dagli istinti più  brutali, dovremmo avere uomini capaci di controllarsi.

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