Guardando i
documentari naturalistici alla televisione, ci si accorge subito che la vita
vuole innanzitutto riprodursi costi quel che costi e che i maschi combattono
fra di loro per accoppiarsi con le femmine. È un’attività infaticabile cui
nessuna specie può sottrarsi e che è comandata dalla natura.
Accanto all’attività
del mangiare, che già mette gli esseri viventi gli uni contro gli altri, si
svolge dunque l’attività frenetica della riproduzione, che crea altri
conflitti. Se poi aggiungiamo la competizione economica e sociale, con cui si
cerca di primeggiare, per meglio procurarsi cibo e femmine, abbiamo un quadro
completo del perché a questo mondo si debba sempre essere in guerra.
Anche se ci crediamo
esseri superiori, anche noi facciamo le stesse cose: mangiamo e ci accoppiamo
instancabilmente. E, in tal senso, siamo diretti dalla natura.
Però, siccome
siamo dotati di consapevolezza più degli altri animali, siamo in grado di
vedere, di capire e di comportarci con più equilibrio. Ma è difficile sfuggire
agli istinti. Tutti conosciamo uomini che magari conquistano fama e ricchezze
ma che se ne servono per comandare, mangiare e per copulare ad ogni occasione.
Insomma la
saggezza serve fino a un certo punto; dopodiché ci sono sempre gli istinti.
In genere,
nelle religioni e nella spiritualità, si invita alla moderazione. Ma proprio
fra gli uomini di chiesa scoppiano continui scandali per attività sessuali
improprie o per avidità di beni e di denaro.
Se volete
accertarvi della spiritualità di un individuo, osservate se ha raggiunto un
certo grado di distacco dai beni e dagli istinti, o se è ancora un qualsiasi
animale.
Dato che la
consapevolezza è il determinante fattore di risveglio, in un ipotetico mondo
del futuro, non più dominato dalla guerra e dagli istinti più brutali, dovremmo avere uomini capaci di
controllarsi.
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