Il famoso
argomento di Pascal (scommettere sull’esistenza di Dio, perché se non esiste
non perdiamo nulla e se esiste guadagniamo un vantaggio) non mi ha mai
convinto. In realtà è un argomento da furbi biscazzieri, quanto mai ipocrita.
Perché se io scommetto sull’esistenza di Dio sono uno scaltro scommettitore che
in realtà non crede a nulla e quindi sono insincero (basta a Dio?); e poi credo
di imbrogliare lo stesso Dio, che evidentemente si accontenta non di chi ha
fede in lui, ma di chi scommette su di lui.
L’unico vero
argomento contro l’esistenza di Dio è in realtà il mondo stesso, fatto da una
forza amorale che vuole la lotta per la sopravvivenza (in altre parole la
guerra di tutti contro tutti), non interviene mai a favore dei “buoni” e
decreta un invecchiamento e una morte che non risparmiano alcun essere vivente.
Potrei dire che l’impressione è quella di un universo che si è fatto da solo,
in qualche modo non compassionevole. Quello che non si vede sono la famosa
misericordia e la provvidenza divine.
Che cosa
possono dire della protezione divina gli ucraini, gli ebrei finiti gassati e
gli uomini che devono subire oltre che la violenza umana quella dei cambiamenti
climatici?
Tutti gli dei
del passato (greci, egizi, romani, indù, ecc.) sono finiti nel dimenticatoio,
perché semplici fantasie umane. Lo stesso sta capitando per la Trinità e gli
innumerevoli santi.
Perché c’è
tanto bisogno di protezione? Evidentemente perché il mondo è un luogo
terribile, senza pace e senza giustizia. E sarebbe stato creato da un Dio mite
e lungimirante?
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