sabato 22 maggio 2021

Il Dio trascendente

 

Perché affermiamo che lo stato di coscienza, che è da noi tanto apprezzato e che ci fa ritenere superiori agli altri animali, non è lo stato ultimo o primario? Perché è l’inizio della dualità.

In effetti, per sapere di esserci, dobbiamo dividerci in due. Inoltre, la coscienza, in quanto prodotto della materia, finisce con essa; è qualcosa di transitorio, l’origine dell’illusione.

Dunque, lo stato unitario non può avere coscienza di sé. È al di là di ogni divisione e di ogni illusione, è al di là del tempo e dello spazio. È ciò da cui tutto viene e a cui ritorna.

Lasciamo perdere i nostri Iddii, con il bene e il male, con i paradisi e gli inferni. Questi sono Iddii dell’uomo, che non hanno niente a che fare con la Realtà Ultima. Siamo noi che li creiamo.

Un vero Dio è trascendente e non può essere pensato dalla nostra mente duale.

Ma come facciamo allora a coglierlo? Lasciando da parte parole e pensieri e allenandoci per così dire a questa nuova dimensione, al di là dell’essere e del non essere.

Ogni tanto raccogliamoci in meditazione e osserviamo senza tentare di inquadrare la nostra stessa consapevolezza. Qual è la sua origine? Cosa c’era prima? Cosa ci sarà dopo?

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