domenica 16 ottobre 2016

Lavorare per la felicità

Quando la fisica quantistica ci dice che certi fenomeni non possono esistere senza un osservatore che li determini in un modo o nell’altro, non sostiene un’idea completamente nuova.
Già 2500 anni fa il Buddha aveva già fatto la stessa scoperta – estesa ad ogni fenomeno -, riassunta nei primi versi del Dhammpada:

Tutti gli elementi sono dominati,
costituiti e governati dalla mente.

In altri termini, siamo ciò che pensiamo e tutto ciò che siamo è prodotto dalla nostra mente. Ma questo ha un’enorme importanza per la nostra felicità. Perché i versi proseguono:

Se qualcuno parla o agisce
con mente oscurata,
sarà seguito dalla sofferenza
così come la ruota del carro
segue l’orma del bue che lo trascina.

E subito dopo ribadisce:

Tutti gli elementi sono dominati,
costituiti e dominati dalla mente.
Se qualcuno parla o agisce
con mente chiara,
sarà seguito dalla felicità
così come l’ombra che non si allontana mai.

Dunque, il fatto che ogni nostra esperienza sia determinata dallo stato della mente ci offre una preziosa opportunità per lavorare a nostro vantaggio, per favorire il nostro benessere. Curare la mente significa curare la nostra vera felicità.
Ma la felicità non scende dal cielo. Deriva dall’osservazione e dal controllo della mente.



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