venerdì 22 luglio 2016

Solo essere

In meditazione si dice che dobbiamo sospendere i pensieri e fare il vuoto della mente, e questa indicazione ci porta a compiere sforzi. Ma non sempre è possibile, perché più cerchiamo di fermare e pensieri, più questi proliferano.
Proviamo allora a fare il contrario: cerchiamo di pensare ininterrottamente. Ma anche qui ci accorgeremo che la mente è refrattaria ad essere imbrigliata e che ci saranno degli intervalli o comunque delle digressioni.
Il problema è che, più che dare ordini alla mente, ci dobbiamo mettere nella posizione dell’osservatore, di colui cioè che osserva tutto ciò che avviene nella mente (pensieri e pause) senza identificarvisi.
In sostanza, non importa se la mente pensi o non pensi. L’importante è che sia attiva la nostra attenzione distaccata, la nostra presenza mentale, che ci sposta per così dire su un altro piano. Noi ci solleviamo al di sopra delle varie attività della mente e guardiamo ciò che avviene.
Smettiamo di alimentare la mente con il nostro coinvolgimento attivo e osserviamola sia che si muova sia che stia ferma.
Nuda attenzione: solo essere.
È così che recuperiamo il nostro sé originario, il “volto che avevamo prima di nascere.”


1 commento:

  1. Difatti questo e' per me l'unico meditare possibile, osservare lo spettacolo senza aggiungere né togliere,,,,

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