C’è un modo di vivere completamente
identificati con l’esperienza, immedesimati in sentimenti ed emozioni. Qui non
c’è nessuno stacco. Voi vi sentite e siete ciò che provate in quel momento. Le
ondate vanno e vengono, e voi venite trascinati avanti e indietro.
Ma ora ponetevi nella posizione del
testimone o dell’osservatore. Ciò che provate non è più ciò che siete.
Vi mettete al di sopra di questi
movimenti. Siete in un punto da cui osservate senza essere toccati. Siete come
uno specchio che riflette le cose senza esserne influenzato.
Non siete più in mezzo al mare, all’oceano
del samsara, ma su uno scoglio. Lo
scoglio è immobile e non viene mosso dalle onde.
Quando trovate questa posizione,
psico-fisica, sia nei confronti degli altri sia nei confronti di voi stessi, il
mondo vi appare come uno scenario in cui c’è rumore, confusione, agitazione, riti
ripetitivi e un senso di futilità.
Anche voi siete uno dei tanti attori che
si agitano sulla scena.
Ma ora vi guardate da una posizione
diversa.
Avete già compiuto un bel salto e avete
acquisito una diversa visione.
Siete nella dimensione successiva.
Qui potete incominciare a lavorare in
una maniera più “produttiva” per la vostra salvezza.
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