martedì 26 luglio 2022

Il difetto originale

 

Che il mondo sia un posto orribile è testimoniato dal fatto che in tutte le religioni si parla di una caduta o di una degenerazione di un’età dell’Oro. In conseguenza di questa caduta, il mondo è degenerato, non solo a livello umano ma anche a tutti i livelli. Così si giustificano gli eventi catastrofici, le malattie, le sventure e soprattutto la ferocia della vita sulla Terra, dove tutti devono lottare contro tutti.

La colpa viene di solito fatta ricadere sull’uomo stesso, che ha disobbedito o trasgredito.

In tal modo viene salvata l’immagine di un Dio buono, che non potrebbe aver creato un mondo del genere.

Si parte da una constatazione reale (la cattiveria del tutto) per giustificare Dio.

Se però partissimo dalla realtà, se non ci inventassimo mitologie giustificatrici e se credessimo in Dio, dovremmo concludere che questo Dio non è affatto così buono e che il peccato originale è un suo difetto e non nostro.

Ma l’idea più logica è che non ci sia nessun Dio, e che il mondo si sia fatto da solo – alla bell’e meglio. E non sappiamo se potrà migliorare.

domenica 24 luglio 2022

L'eterna ingiustizia

 

La gente non è stupida e si accorge benissimo che non esiste nessun Dio qua sulla Terra e che non serve a niente pregarlo, ma allora ecco il salto logico. Se qui sulla Terra non c’è nessuna giustizia divina, ci sarà senz’altro dopo la morte. E quindi si rimanda tutto ad un ipotetico aldilà, che potrebbe anche non esistere affatto.

In Oriente si ricorre anche all’idea di karma: il male (o il bene) che ci viene qui sulla Terra proviene in realtà dalle vite passate. E così si giustifica tutto.

Mai che si rimanga nella realtà. Con simili giustificazioni, inventate dalla mente umana, si vuole rimandare ad altri mondi o a altre vite quello che ci succede. Così si salva il desiderio di giustizia o di equilibrio che evidentemente è un’esigenza di fondo dell’uomo.

Ma, se tutto questo non fosse vero, che cosa rimarrebbe? Terribili ingiustizie che esigerebbero immediata riparazione. Gli uomini vorrebbero subito una giustizia riparatoria. Senza contare che alcune ingiustizie ( per esempio la nascita di un bambino malato o la morte di un bambino) non potrebbero essere riparate, neppure da Dio.

Ecco perché tali idee fanno comodo ai potenti e prepotenti del mondo. Avrete la giustizia, ma non subito e non qui. L’avrete altrove.

Di solito chi crede in un Dio del genere, giustifica qualsiasi potere. San Paolo lo dice chiaramente: ogni autorità è voluta da Dio e voi dovete esserle sottomessi.

Se però questo non è vero, l’inganno sarà perfetto. E nessuno riparerà le ingiustizie. Chi ha avuto ha avuto, e chi ha dato ha dato.

Per questo si dice che le religioni sono l’oppio dei popoli. Servono a instupidire e a rendere sottomessi gli uomini, che altrimenti si ribellerebbero.

venerdì 22 luglio 2022

Trovare la calma

 

“Tutto è in fiamme…” dice il Buddha in un suo celebre discorso, riferendosi al problema della sofferenza, alimentata dai sensi e dai pensieri che ardono. Ma oggi che il mondo è veramente in fiamme per il surriscaldamento terrestre dobbiamo dire che esiste anche una sofferenza causata dalla natura. Oggi è il caldo, domani è il freddo… ce n’è per tutti e in tutte le stagioni. Dobbiamo aggiungere che anche nei periodi intermedi accettabili, c’è sempre qualcosa che manca, qualcosa di insoddisfacente, qualcosa per soffrire.

Ora il mondo è sempre così e, se ci fosse un Creatore, la responsabilità sarebbe sua, non nostra. Noi poi ci aggiungiamo del nostro e facciamo di tutto per aggravare la situazione. Alla malvagità o indifferenza della natura, ci aggiungiamo le infinite sofferenze create dagli scontri fra uomini, dalle disparità sociali e dai tormenti sensuali e mentali.

In realtà non stiamo mai bene, da buoni prodotti di un universo che è nato dalla violenza e prosegue nella violenza.

Il prodotto di un disegno divino? Non pare proprio, semmai il prodotto di un’auto-creazione agitata.

Tranne certi periodi della giovinezza, dove forse siamo non soddisfatti ma tutti presi dai nostri desideri, il resto dell’esistenza si avvia verso l’invecchiamento, le malattie e la fine. Non un situazione allegra. Per chi nasce non ci sono rosee prospettive, ma per bene che vada una vita fatta di istinti e ripetizioni.

Dunque, per chi rifletta, c’è sempre un confronto con l’insoddisfazione.

Un antico proverbio dice che chi si accontenta gode. Ma molto poco. E guai a riflettere, ad aspirare a qualcosa di più. Allora ci si scontra con i limiti della situazione.

La maggior parte degli individui si accontenta di quel poco, non domandandosi nulla o affidandosi a fedi precostituite che sembrano dare un senso (aprendo però altri interrogativi). Ma chi vuol uscire dai cicli,  dalle ripetizioni e dai luoghi comuni si trova di fronte ad un problema mentale.

Non tutto ciò che appare è reale, molto spesso si ha a che  fare con semplici concetti e l’apparenza inganna. Il fatto è che bisogna condurre un’indagine interiore, perché la mente è capace di influenzare i nostri giudizi. Quel colore che vediamo è reale o un prodotto della mente? E il fatto di essere insoddisfatti, angosciati o ansiosi è un fatto personale o un fatto oggettivo?

Dobbiamo condurre un’attenta indagine interiore, separando i fatti dalle opinioni e tenendo presente che la mente è capace di influenzare la realtà.

È per questo che una tale indagine non è solo conoscitiva, ma ha anche lo scopo di acquietarci. Forse non saremo in grado di identificare tutti gli eventi mentali, ma con un’adeguata presenza mentale, non giudicante, arriveremo a guardare il mondo che brucia con un certo distacco.

lunedì 18 luglio 2022

La scomparsa degli dei

 

Il famoso argomento di Pascal (scommettere sull’esistenza di Dio, perché se non esiste non perdiamo nulla e se esiste guadagniamo un vantaggio) non mi ha mai convinto. In realtà è un argomento da furbi biscazzieri, quanto mai ipocrita. Perché se io scommetto sull’esistenza di Dio sono uno scaltro scommettitore che in realtà non crede a nulla e quindi sono insincero (basta a Dio?); e poi credo di imbrogliare lo stesso Dio, che evidentemente si accontenta non di chi ha fede in lui, ma di chi scommette su di lui.

L’unico vero argomento contro l’esistenza di Dio è in realtà il mondo stesso, fatto da una forza amorale che vuole la lotta per la sopravvivenza (in altre parole la guerra di tutti contro tutti), non interviene mai a favore dei “buoni” e decreta un invecchiamento e una morte che non risparmiano alcun essere vivente. Potrei dire che l’impressione è quella di un universo che si è fatto da solo, in qualche modo non compassionevole. Quello che non si vede sono la famosa misericordia e la provvidenza divine.

Che cosa possono dire della protezione divina gli ucraini, gli ebrei finiti gassati e gli uomini che devono subire oltre che la violenza umana quella dei cambiamenti climatici?

Tutti gli dei del passato (greci, egizi, romani, indù, ecc.) sono finiti nel dimenticatoio, perché semplici fantasie umane. Lo stesso sta capitando per la Trinità e gli innumerevoli santi.

Perché c’è tanto bisogno di protezione? Evidentemente perché il mondo è un luogo terribile, senza pace e senza giustizia. E sarebbe stato creato da un Dio mite e lungimirante?

sabato 16 luglio 2022

Vederci chiaro

 

Il bisogno delle pratiche meditative esisteva prima del buddhismo ed è presente anche in altre religioni, fra cui il Vedanta, il taoismo, l’islam e il cristianesimo. Il Buddha storico s’impadronì di queste tecniche, come egli stesso racconta, e le interpretò a modo suo, inserendole in un sistema più ampio di interpretazione.

Il fatto è che è sempre esistita la necessità di affinare la mente, raggiungere stati di samadhi e sottoporre ad un’indagine conoscitiva certe verità della fede e della realtà. Senza verifica la fede può diventare fanatica e fare affermazioni del tutto erronee.

Invece c’è il bisogno che la mente sia funzionale, lucida e chiara. Una mente del genere è utile a tutti i livelli, anche pratici.

Il samadhi può essere definito uno stato di attenzione particolarmente concentrato e lucido che può essere  applicato nell’investigazione della realtà.

Non tutto ciò che appare è vero, non tutto ciò che ci viene comunicato è accettabile.

Oggi, in particolare, c’è la necessità di distinguere l’imbonimento e di opporsi al lavaggio del cervello cui siamo tutti sottoposti dai mass media. Di qui nasce l’utilità delle pratiche e delle tecnologie meditative che vogliono portare la mente ad uno stato di consapevolezza critica.

La mente umana o è iperattiva, conducendo alla stress e all’agitazione, o è letargica e pronta ad accettare qualunque sciocchezza.

Inoltre, la chiarezza del samadhi regala già uno stato di quiete e di equanimità che è fondamentale per vederci chiaro in un mondo sempre più confuso.

martedì 12 luglio 2022

Padroni del mondo

 

Le cose vanno sempre peggio. Prima c’è stata l’epidemia di Covid, poi è scoppiata la guerra in Ucraina, poi c’è stata la siccità, poi c’è stato il cambiamento climatico, poi c’è stato l’aumento dei prezzi, poi c’è la mancanza del gas… ci manca ancora qualche terremoto, ma prima o poi arriverà anche lui.

Se gli dei esistessero, correrebbero in aiuto di questa umanità. Ma gli dei sono fantasie della nostra mente. Fa pena vedere il Papa invocare la Madonna o Dio. Da lì non viene nulla.

Gli uomini non se ne rendono conto e continuano a pregare. Si aspettano un intervento dal cielo, da un Babbo o da una Madre eterni, come se la loro salvezza dipendesse da figure mitologiche.

Si aspetta sempre un intervento dal di fuori. E non si fa nulla per mobilitare le proprie forze, le uniche su cui possiamo contare.

L’universo non è stato creato da qualcuno, ma si è formato da solo per qualche sobbalzo dell’energia cosmica. Non avendo creatori o padroni non risponde che a se stesso, secondo leggi di causa-effetto. All’interno di questo mondo, gli esseri viventi vivono un’esistenza determinata da simili leggi e forze. E non possono fare nulla per cambiarle.

Ma alcuni ne possono essere consapevoli e destarsi dal sonno dell’irresponsabilità.

I ricchi, i forti, i potenti e i prepotenti dominano la scena, semplicemente perché le maggioranze sono abituate a farsi guidare da qualcuno, reale o immaginario.

venerdì 8 luglio 2022

La verità evidente

 

Invece di attaccarci alle cose e alle persone, invece di seguire come automi gli istinti e le consuetudini, invece di sognare Iddii Invisibili e paradisi perduti, dobbiamo coltivare il distacco e la consapevolezza che tutto finirà, che ogni cosa è destinata a cambiare e a disgregarsi e che alla fine la perderemo.

Non è pessimismo; è la realtà dei fatti. La morte ci è accanto a ogni passo e alla fine vincerà lei e ci farà scomparire. Altro che, come diceva san Paolo, “la morte sarà l’ultimo nemico ad essere sconfitto.” Questo sì che è negazionismo.

In fondo le religioni classiche, dal cristianesimo al buddhismo, negano l’evidenza e sognano improbabili resurrezioni e nirvana.

Prepararsi al peggio è saggezza. Credere ai paradisi (e agli inferni!) è perniciosa illusione.

La verità è semplice, davanti ai nostri occhi. Siamo noi che, per non accettarla, confondiamo le carte.

Dove sono i testimoni della vita eterna? Qualcuno li ha forse mai visti?

La vita è proprio  ciò che finisce.

giovedì 7 luglio 2022

L'antico retaggio degli istinti

 

Guardando i documentari naturalistici alla televisione, ci si accorge subito che la vita vuole innanzitutto riprodursi costi quel che costi e che i maschi combattono fra di loro per accoppiarsi con le femmine. È un’attività infaticabile cui nessuna specie può sottrarsi e che è comandata dalla natura.

Accanto all’attività del mangiare, che già mette gli esseri viventi gli uni contro gli altri, si svolge dunque l’attività frenetica della riproduzione, che crea altri conflitti. Se poi aggiungiamo la competizione economica e sociale, con cui si cerca di primeggiare, per meglio procurarsi cibo e femmine, abbiamo un quadro completo del perché a questo mondo si debba sempre essere in guerra.

Anche se ci crediamo esseri superiori, anche noi facciamo le stesse cose: mangiamo e ci accoppiamo instancabilmente. E, in tal senso, siamo diretti dalla natura.

Però, siccome siamo dotati di consapevolezza più degli altri animali, siamo in grado di vedere, di capire e di comportarci con più equilibrio. Ma è difficile sfuggire agli istinti. Tutti conosciamo uomini che magari conquistano fama e ricchezze ma che se ne servono per comandare, mangiare e per copulare ad ogni occasione.

Insomma la saggezza serve fino a un certo punto; dopodiché ci sono sempre gli istinti.

In genere, nelle religioni e nella spiritualità, si invita alla moderazione. Ma proprio fra gli uomini di chiesa scoppiano continui scandali per attività sessuali improprie o per avidità di beni e di denaro.

Se volete accertarvi della spiritualità di un individuo, osservate se ha raggiunto un certo grado di distacco dai beni e dagli istinti, o se è ancora un qualsiasi animale.

Dato che la consapevolezza è il determinante fattore di risveglio, in un ipotetico mondo del futuro, non più dominato dalla guerra e dagli istinti più  brutali, dovremmo avere uomini capaci di controllarsi.

lunedì 4 luglio 2022

La guerra infinita

 

Visto che i vostri genitori non hanno evitato di farvi nascere, siete in un bel guaio. Dovrete combattere come tutti. Potrete ritagliarvi il vostro angolino, ma prima o poi il mondo con le sue costrizioni, le sue imposizioni e le sue leggi spietate, vi obbligherà a entrare in guerra.

Voi almeno evitate di dare altri soldati alla guerra mondiale. Non vi fate illusioni: non potrete scampare al destino comune.

Quasi tutte le religioni vi imporranno, per salvarvi, di essere miti, di essere buoni, di scegliere il bene. Ma, a parte il fatto che sono gli altri a dominare il mondo, così facendo, sarete costretti a ingaggiare una battaglia continua anche contro voi stessi.

Il buddhismo, per esempio, dice il desiderio è all’origine delle vostre sofferenze, e che dovrete lottare contro di esso per salvarvi. Un compito da niente.

Non c’è una via breve e immediata per tirarsi fuori da questo casino. Lottare contro il desiderio è come lottare contro la vita e i suoi istinti.

L’unico consiglio che mi sento di darvi è di mantenersi il più possibile distaccati, contemplare lo spettacolo bello e terribile del mondo, non fare figli e ripromettervi di non entrare più in una vita, qui o altrove.

venerdì 1 luglio 2022

Evitare di nascere

 

Quando si è giovani, si crede che ce la faremo ad avere una vita piacevole, con gli studi giusti, con il partner giusto e con il lavoro giusto. Magari riusciremo a fare soldi e ad avere successo.

Tutto bello. Davanti a noi si aprono infinite possibilità e noi certo non siamo inferiori a nessuno. Abbiamo le forze e i mezzi per riuscire.

Ma poi ci scontriamo con qualcosa che non va secondo le nostre speranze. Qualche fallimento, qualche delusione.

Passa il tempo e combiniamo poco. Magari riusciamo a fare soldi e ad avere successo. Ma tutto è incerto, ambiguo, pieno di dolori fisici e psicologici. Ci dobbiamo scontrare contro un destino avverso. Le difficoltà non mancano.

Poi, indipendentemente dai soldi e dal successo, subiamo delle perdite che non sono solo quelle materiali. Dovremo perdere i genitori, qualche amico, dovremo ammalarci, dovremo essere abbandonati o traditi, dovremo subire gli insulti dell’età.

Un po’ per volta i fallimenti e gli errori si accumulano, vivere non ci sembra più un pasto gratuito.

Se allarghiamo lo sguardo, ci accorgiamo che il mondo, pur nella sua bellezza, è un enorme mattatoio. Tutti gli esseri, per vivere, devono mangiare altri esseri e scontrarsi contro altri esseri. C’è una specie di guerra che non finisce mai e gli uomini si combattono. C’è sempre il brutale, c’è sempre il prepotente, c’è sempre quello che vuole impadronirsi delle cose con la violenza. E, allora, volenti o nolenti, dobbiamo combattere.

Vivere diventa un conflitto doloroso, anche interno, fra opposte forze.

Certo, a qualcuno va un po’ meglio, ma a tutti capita di dover fare i conti con avversità continue.

La vita diventa una prova di forza, con una sofferenza ineliminabile.

C’è che continua a dire che la vita è bella, ma anche lui deve soffrire.

Così arrivano i preti di qualche religione a dirci che, anche se soffriamo, ci sarà un paradiso che ci compenserà dei dolori (non si sa come), ma anche un inferno. Che fine farà per esempio un tipo come Putin, che uccide e fa soffrire migliaia di persone innocenti? Finirà all’inferno o si reincarnerà in qualcuno che, senza saperlo, dovrà pagare le sue colpe?

E Dio?

Se è buono, non si capisce da dove viene il male e perché non protegge i buoni.

Quando nasce un bambino, noi siamo felici… come se avessimo ottenuto qualcosa. Ma in realtà abbiamo messo al mondo un essere che, per quanto abbia fortuna, non potrà evitare la sofferenza.

Nella nostra mentalità occidentale ci diciamo che ne vale comunque la pena (perché le cose positive supereranno le cose negative), ma il saggio sa che venire al mondo è condizionare un essere vivente.

C’era qualcosa di incondizionato, e poi c’è qualcosa di condizionato, che sostiene di avere un’anima o comunque un sé.

Ma noi sappiamo che dovrà invecchiare e morire. E che dovrà lottare ogni giorno fino a sparire del tutto o raggiungere quello stato incondizionato, cioè libero, che avrebbe avuto se non fosse nato.