domenica 24 luglio 2022

L'eterna ingiustizia

 

La gente non è stupida e si accorge benissimo che non esiste nessun Dio qua sulla Terra e che non serve a niente pregarlo, ma allora ecco il salto logico. Se qui sulla Terra non c’è nessuna giustizia divina, ci sarà senz’altro dopo la morte. E quindi si rimanda tutto ad un ipotetico aldilà, che potrebbe anche non esistere affatto.

In Oriente si ricorre anche all’idea di karma: il male (o il bene) che ci viene qui sulla Terra proviene in realtà dalle vite passate. E così si giustifica tutto.

Mai che si rimanga nella realtà. Con simili giustificazioni, inventate dalla mente umana, si vuole rimandare ad altri mondi o a altre vite quello che ci succede. Così si salva il desiderio di giustizia o di equilibrio che evidentemente è un’esigenza di fondo dell’uomo.

Ma, se tutto questo non fosse vero, che cosa rimarrebbe? Terribili ingiustizie che esigerebbero immediata riparazione. Gli uomini vorrebbero subito una giustizia riparatoria. Senza contare che alcune ingiustizie ( per esempio la nascita di un bambino malato o la morte di un bambino) non potrebbero essere riparate, neppure da Dio.

Ecco perché tali idee fanno comodo ai potenti e prepotenti del mondo. Avrete la giustizia, ma non subito e non qui. L’avrete altrove.

Di solito chi crede in un Dio del genere, giustifica qualsiasi potere. San Paolo lo dice chiaramente: ogni autorità è voluta da Dio e voi dovete esserle sottomessi.

Se però questo non è vero, l’inganno sarà perfetto. E nessuno riparerà le ingiustizie. Chi ha avuto ha avuto, e chi ha dato ha dato.

Per questo si dice che le religioni sono l’oppio dei popoli. Servono a instupidire e a rendere sottomessi gli uomini, che altrimenti si ribellerebbero.

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